La Nuova Sardegna

La storia

Cavalcata Sarda, la sfilata di un’isola

Cavalcata Sarda, la sfilata di un’isola

Nel 1899 l’omaggio ai Reali organizzato da Enrico Costa Negli anni Cinquanta l’intuizione del sindaco Oreste Pieroni.

04 giugno 2023
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Una storia secolare di bellezza e omaggio alle tradizioni popolari che anche quest’anno segna l’eccezione di una data diversa da quella, consolidata, della penultima domenica di maggio che anche quest’anno è rimasta vuota: nel 2020 e nel 2021 la Cavalcata è stata cancellata a causa della pandemia, nel 2022, anno della ripartenza di tutte le attività, il Comune decise di posticiparla al primo week-end di settembre. Un’edizione per certi versi anomala accompagnata comunque da un grande successo perché la collocazione di fine estate incuriosì molto i sassaresi e parecchi turisti, ma il sindaco Nanni Campus annunciò subito che, per diversi motivi, la data sarebbe stata quella solita. Il maltempo di maggio però ha consigliato il rinvio, viste anche le forze messe in campo tra concerti e pariglie e un impegno economico e organizzativo che sarebbe stato un peccato vanificare. Per la statistica, va segnalato che solo una volta in precedenza la Cavalcata era stata rinviata: accadde nel 1952, quando si tenne a settembre la seconda edizionedell’era moderna, a causa di un grave incidente navale che ne aveva causato il rinvio.

La storia della Cavalcata conta invece un avvio “ufficioso” nel 1711: Enrico Costa racconta che in quell’anno, sul finire della dominazione spagnola, il consiglio comunale di Sassari deliberò di “far cavalcata” in omaggio al Re Filippo V di Spagna. La nobiltà sassarese, orgogliosa di mostrare al monarca i propri ricchi, variegati e preziosi costumi tradizionali, partecipò all’evento sfilando per le vie della città. Siamo ovviamente ben lontano dalla manifestazione che siamo abituati a vedere nei gioni nostri.

Più simile all’attuale Cavalcata, sicuramente, l’omaggio ai Savoia organizzato nel 1899. Nell’aprile di quell’anno era programmata una visita in Sardegna dei Reali d’Italia, Umberto I e Margherita di Savoia, e a Sassari si fece di tutto per far coincidere il giorno della visita in città con quello dell’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II sistemato al centro di piazza d’Italia. I Reali giunsero a Sassari il 18 aprile e furono alloggiati in un’ala del piano nobile del Palazzo provinciale, arredata per l’occasione con mobili dei fratelli Clemente e ancor oggi rimasta così allestita. Il seguito dei Reali era composto dalla dama di compagnia della Regina, la marchesa di Villamarina (Pes di Tempio), il generale Ponzio Vaglia, i ministri Pelloux e Lacava, il conte di Revel e il principe Colonna, rappresentanti rispettivamente delle città di Torino e Roma. Per l’inaugurazione fu allestito un monumentale palco (legno, cartapesta, tricolori) sul lato di piazza d’Italia verso via Carlo Alberto. La Cavalcata di quel 1899 (chiamata allora “Esposizione di costumi sardi”, più precisamente) non fu però connessa strettamente all’inaugurazione del monumento, ma fu un evento a sé e fu tenuta ai Giardini Pubblici su iniziativa del sindaco Gaetano Mariotti. Sfilarono costumi prevalentemente del nord Sardegna, con 1331 partecipanti, che, particolare storico rilevante, furono ripresi dalle cineprese sperimentali dei fratelli Lumière. Mente organizzatrice di quella Esposizione in omaggio ai Reali Savoia fu Enrico Costa, che seppe portare a Sassari, intessendo una rete di contatti allora fatta sui fili del telegrafo di mezza Sardegna, 200 donne in vari costumi di centri sardi schierate entro dei palchi e 600 cavalieri sfilanti davanti ai Reali con in groppa ognuno una compagna. Umberto e Margherita apprezzarono molto questa Esposizione. Fu una “indimenticabile festa, mai veduta prima”, come annotò il Costa. Festa che, visto il successo, venne replicata in occasione di visite dei Reali di Casa Savoia: nel 1929 per Vittorio Emanuele III ed Elena e nel 1939 per il Principe ereditario Umberto e la consorte Maria Josè.

Sono gli anni Cinquanta a rendere fisso l’appuntamento. Nel 1951 il sindaco Oreste Pieroni, che si apprestava a inaugurare il litorale di Platamona, organizzò la prima edizione della Cavalcata, anche questa in chiave turistica. Lo spunto arrivò da una serie di circostanze fortuite (e fortunate) e da suggerimenti di personaggi illuminati: nella rada di Porto Conte era arrivato un transatlantico, che ospitava i partecipanti al congresso-crociera del Rotary Club internazionale. Il professor Sergio Costa, poi rettore dell’Università negli anni ’60, era in quel periodo presidente dell’Ente provinciale per il Turismo, colse la palla al balzo raccogliendo un suggerimento di Antonio Borio, suo predecessore, e del direttore dell’Ept Felice Mura. Oreste Pieroni non si tirò indietro e la sfilata piacque così tanto che fu deciso di ripeterla ogni anno. Inizialmente si svolgeva nel giorno dell’Ascensione, una data che però fu poi spostata, perché troppo mobile. Fu scelta allora la penultima domenica di maggio per non sovrapporsi alla Festa del Voto che l’ultima domenica del mese coinvolge la città. Da segnalare, infine, nel 1982, un’edizione straordinaria per omaggiare la visita a Sassari del presidente della Repubblica Sandro Pertini.
 

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