Atti sacrileghi a San Francesco smascherato il ladro vandalo Il 44enne è ricoverato all’ospedale San Martino nel reparto di Psichiatria Prima di entrare in chiesa, altri tre furti tra l’Arst di via Cagliari e via Duomo
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i Alessandro Mele Oristano È stato individuato dai carabinieri del comando provinciale di Oristano, l’autore degli atti sacrileghi e del furto che hanno colpito, nei giorni scorsi, la chiesa di San Francesco, in pieno centro storico e a pochi passi dalla cattedrale di Santa Maria Assunta. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’uomo, classe 1980 originario di San Nicolò d’Arcidano, già noto alle cronache per una lunga serie di fatti criminosi, dopo aver spaccato due crocifissi della sacrestia e aver ribaltato l’altare nella chiesa dei frati francescani, durante la notte si sarebbe recato all’ospedale San Martino per ben due volte per poi essere ricoverato nel reparto di Psichiatria. A inchiodarlo, sarebbe stato lo zaino che aveva con sé, all’interno del quale c’erano anche degli oggetti sacri riconducibili al furto avvenuto poche ore prima dell’accesso in ospedale. Il riconoscimento da parte dei carabinieri è avvenuto dopo una serie di indagini portate avanti grazie all’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza comunali e privati e anche grazie alla collaborazione della polizia locale di Oristano e ai rilievi del Reparto investigativo scientifica di Cagliari. Oltre i danni ad arredi e icone sacre, l’uomo ha anche sottratto un turibolo e un cestello per l’acqua santa. Non sono però stati gli unici reati compiuti dal 45enne nella lunga nottata del 22 gennaio. Prima di entrare nella chiesa di San Francesco, come testimoniano i filmati dalle telecamere del Comune, alle 19.15 è entrato nella stazione Arst di via Cagliari dove ha rubato un estintore. Alle 19.22, invece, ha rubato uno zaino nero dal sellino di una bicicletta in sosta in via Duomo – fatto ancora non denunciato – e, subito dopo, due caschi da moto legati al sottosella di uno scooter parcheggiato a pochi passi da Santa Maria Assunta. Ecco poi l’ingresso nella chiesa dei francescani, nella quale è riuscito a entrare passando per il cancello che delimita il cortile dell’area cantiere del vicino ex convento. Venti minuti di danni e atti sacrileghi, prima di proseguire la sua fuga, alle 19.46, per via Sant’Antonio con in mano un casco da moto e un oggetto sacro d’argento. L’intervento dei carabinieri è avvenuto all’ospedale San Martino, dopo la chiamata del personale del reparto di Psichiatria preoccupato per l’atteggiamento particolarmente aggressivo e violento del 45enne già dal suo ingresso in Pronto soccorso. Positivo l’esito della perquisizione personale e nella sua casa di San Nicolò d’Arcidano, grazie alla quale sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti e le scarpe che indossava durante i furti commessi in serie. Fondamentale è stato anche l’intervento degli uomini della squadra mobile della questura di Oristano che, a seguito della richiesta del personale sanitario dell’ospedale San Martino, hanno sequestrato addosso all’uomo un timbro riconosciuto come parte del bottino del furto commesso all’interno della chiesa di San Francesco. Sono invece ancora in corso le ricerche della restante refurtiva anche in collaborazione con i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cagliari che provvederanno a inserire le immagini degli oggetti sacri nella banca dati dei beni culturali rubati affinché possano essere individuati, nel corso dei controlli amministrativi, ai negozi di antiquariato e ai mercatini di settore. Adesso il 45enne dovrà rispondere dei reati di furto e danneggiamento con l’aggravante della continuazione. Intanto gli inquirenti mettono in guardia i sacerdoti della diocesi: «Sensibilizziamo i parroci e i responsabili diocesani di tutti i luoghi di culto della provincia di Oristano, soprattutto quelli dove sono custoditi beni di interesse culturale, a installare o revisionare con estrema cura i sistemi di allarme e videosorveglianza». © RIPRODUZIONE RISERVATA