La Nuova Sardegna

Alghero

si sfiorò l’incidente diplomatico

Cittadinaza a re Juan Carlos, il consiglio comunale si divise

di Gianni Olandi
Cittadinaza a re Juan Carlos, il consiglio comunale si divise

ALGHERO. Non per sua scelta ma da queste parti Juan Carlo, re di Spagna in procinto di abidicare, rischiò uno scivolone di immagine e perfino il rischio di un incidente diplomatico. Siamo nel 1993,...

03 giugno 2014
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ALGHERO. Non per sua scelta ma da queste parti Juan Carlo, re di Spagna in procinto di abidicare, rischiò uno scivolone di immagine e perfino il rischio di un incidente diplomatico. Siamo nel 1993, sindaco della città era Pino Giorico, presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Quest'ultimo grande amico del re di Spagna ebbe un'idea: dare la cittadinanza algherese a Juan Carlo.

L'idea viaggiò subito con favore tra i maggiorenti della Balena Bianca, come si poteva scontentare il nostro presidente, e si pensò subito di darle gambe. Da Roma era arrivato anche l'impegno per un supporto economico dalla Presidenza e così si pensò di asfaltare l'ingresso in città dalla litoranea per Fertilia dove sarebbe passato il corteo reale. Ma i lati della strada erano brulli, privi di vegetazione decorativa. Arrivarono qualche centinaio di palme, oggi ben visibili, almeno quelle lasciate in pace dal punteruolo rosso. Strada asfaltata e piante a dimora, tutto era pronto, mancava soltanto il pronunciamento del consiglio comunale. In quel periodo Alghero era al centro di una tempesta giudiziaria di natura urbanistica per le lottizzazioni dei Fatebenefratelli, Lupi e altro.

Il sindaco Giorico venne raggiunto da un avviso di garanzia e cessò immediatamente ogni funzione pubblica, allora si usava così, lasciando l'incarico al vice sindaco Franco Serio. E venne il giorno della seduta dell'assemblea civica nel corso della quale si doveva attribuire la cittadinanza al Re di Spagna. Ma c'era qualche problema. Intanto da queste parti spagnoli e catalani non sono la stessa cosa. Anche in Spagna a dire il vero. Ma anche sui banchi della sinistra in consiglio comunale c'era aria di fronda. Come si può dare la cittadinanza algherese a uno che è stato fatto re dal dittatore generale Franco. La situazione diventava quindi imbarazzante anche perché non si poteva dare un riconoscimento del genere a un capo di stato straniero a maggioranza, occorreva almeno l'unanimità. La seduta era presieduta da Franco Serio, storico direttore dell'Azienda di Soggiorno cui non faceva difetto l'intuito politico, che informava subito l'assemblea che l'argomento della cittadinanza non era più all'ordine del giorno e rinviato a data da destinarsi. Non se ne fece più nulla. Alghero però per alcuni versi salvò la faccia e si evitò un incidente diplomatico. Venne naturalmente scontentato Francesco Cossiga e pare che a qualcuno arrivarono telefonate di fuoco. In compenso da queste parti restarono la strada a mare per Fertilia asfaltata e un centinaio di palme che oggi decorano la litoranea.

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