La Nuova Sardegna

Alghero

Il Comune cerca di far quadrare i conti

di Luigi Soriga
Il Comune cerca di far quadrare i conti

Il nuovo Bilancio alle prese con residui mai riscossi, debiti verso Abbanoa, contenziosi Tholos e gli sprechi degli affitti

18 settembre 2014
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ALGHERO. Il Documento Unico di Programmazione 2014-2016 appena approvato in Consiglio Comunale, è uno spaccato sul futuro della città nei prossimi anni. In pratica racconta cosa vorrebbe fare il sindaco, che situazione ha trovato, e cosa concretamente potrà realizzare. La lista delle buone intenzioni della campagna elettorale finalmente si cala nella realtà amministrativa.

Rispetto al classico bilancio di previsione, molti più numeri e meno parole, il Dup rappresenta una novità e traccia uno scenario più comprensibile e discorsivo. Fa una radiografia dei conti pubblici, ne evidenzia criticità e punti deboli, e poi descrive gli i indirizzi e le strategie di risanamento. Ma se il Comune ha deciso di adottarlo in via sperimentale, è anche perché è previsto che chi adotta il Dup avrà una riduzione del tetto del patto di stabilità, e quindi spazi più ampi di manovra contabile.

I punti deboli. L’emergenza più grande che l’assessorato al Bilancio si troverà davanti è senza dubbio il riaccertamento dei residui. Ci sono 104 milioni di euro molto ballerini che risalgono al 2012. Somme che il Comune aveva già dato per acquisite, ma poi mai concretamente riscosse. Stiamo parlando di multe, tributi, e via dicendo.

Queste cifre negli anni passati sono finite nella voce entrate, doppano il bilancio perché spesso servono solo a far quadrare i bilanci, perché alla fine si rivelano ricchezze solo sulla carta. Alla Corte dei Conti questo particolare non è sfuggito e ha bacchettato gli uffici di Sant’Anna e ha chiesto di fare pulizia.

Dunque i tecnici stanno facendo questo: hanno classificato distinto i residui attivi in due categorie: quelli di indubbia esigibilità e quelli impossibili da riscuotere. Questi ultimi sono stati definitivamente depennati dal bilancio, dal quale infatti sono scomparsi 18 milioni di euro. Gli altri sono stati messi in freezer fino alla scadenza del termine ultimo di riscossione. Se entreranno in cassa tanto di guadagnato, ma il Comune non su queste risorse non ci farà grosso affidamento. Quindi dagli iniziali 104 milioni di euro il sindaco potrà contare sulla cifra più veritiera di 61 milioni.

Riscossione. Naturalmente per metterli in cassaforte qualcosa bisognerà rivedere anche sul versante riscossioni. La Secal deve sicuramente cambiare passo, perché la velocità con la quale attinge dal portafogli dei contribuenti è ancora troppo bassa. Un Comune viaggia bene se raggiunge un parametro dell’80 per cento, mentre Alghero nel 2013 si è fermato a quota 67 per cento. C’è molto da lavorare sia con le riscossioni coattive, sia nella collaborazione con l’Agenzia delle entrate e nell’incrocio dei dati fiscali.

Debiti fuori bilancio. Altra nota dolente sono i debiti fuori bilancio o le passività potenziali. Il Comune deve considerare queste voci e prevedere una copertura finanziaria. Le più grosse voragini da colmare riguardano il decennale contenzioso Tholos per l’occupazione degli immobili (1 milione 700mila euro) e i consumi idrici da versare ad Abbanoa (1 milione 200mila euro). Il sindaco Mario Bruno sta cercando di arrivare a una conciliazione con entrambe le società, ma ancora non c’è accordo sulle cifre.

Sprechi. Il Comune ogni anno butta via in affitti 369mila euro. Spese eccessive che necessitano di un taglio radicale. Saltano agli occhi i 124mila euro del comando di polizia municipale, che fortunatamente è stato già trasferito. Anche il Giudice di Pace pesa sul Municipio 75mila euro, e forse traslocherà nel palazzo Serra. L’Anagrafe costa 41mila euro, ed è probabile che finisca nei locali di Piazza dei Mercati. E altre soluzioni di economicità sono al vaglio degli uffici.

Tassa di soggiorno. Il Comune naturalmente ha bisogno di intascare soldi per far fronte alle spese. I trasferimenti statali e regionali diminuiscono e le amministrazioni locali devono ingegnarsi. Ecco che spunta l’idea della Tassa di soggiorno. Entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015 e dovrebbe garantire un gettito, variabile sulla base dei flussi turistici, che oscilla da 800mila euro a 1 milione e 200mila euro. In sostanza si tratta di una sorta di contributo ambientale che servirà per coprire i costi di gestione del verde e del decoro urbano. Ai turisti verrà preteso un obolo che oscilla dai 2 euro per chi soggiorna in un hotel a 5 stelle, sino ai 30 centesimi giornalieri per chi dorme in un camping. Saranno le stesse strutture ricettive ad occuparsi della riscossione, e poi gireranno le somme al Comune. La tassa però è modulabile: dopo i mesi estivi si pagherà la metà, e dopo una settimana di soggiorno, ovvero dall’ottavo giorno, non si pagherà più niente.

Multe. Circoletto rosso sulla voce proventi dalle sanzioni. Il dirigente Calzia è sempre più ottimista e per il futuro ha innalzato ancora l’asticella degli incassi. C’è da dire che finora ha avuto ragione lui. Infatti nel bilancio di previsione dell’anno scorso aveva fissato l’obiettivo di 1 milione di euro, ma alla fine la somma è stata abbondantemente superata con 1 milione e 350mila euro di verbali. Ora nel nuovo bilancio alla voce multe c’è scritto 1 milione e 800mila euro. Significa che il livello di tolleranza verso gli automobilisti sarà pari a zero.

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