La Nuova Sardegna

Alghero

Movida Alghero: riaprono Maracaibo e Kelu, i locali sul lungomare chiusi dalla questura

I due locali sul lungomare di San Giovanni ad Alghero
I due locali sul lungomare di San Giovanni ad Alghero

L’attività era stata sospesa fino al 27 agosto dopo una rissa. Ora l’autorizzazione a riprenderla nel pomeriggio di lunedì 24

23 agosto 2015
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ALGHERO. Le ferie forzate sono finite. Domani pomeriggio, lunedì 24, Kelu e Maracaibo, i due locali del lungomare di San Giovanni che da due anni hanno ridisegnato le abitudini dei nottambuli algheresi, potranno riaprire i battenti. Accogliendo le memorie difensive presentate dai legali dei due chioschi, il questore di Sassari, Pasquale Errico, ha deciso di rimodulare i termini del provvedimento emesso lo scorso 12 agosto, in base al quale la chiusura dei bar più frequentati della movida algherese era fissata sino al prossimo 27 agosto.

Dopo 11 giorni di sosta forzata, peraltro arrivata nel periodo clou della stagione, Kelu e Maracaibo potranno riprendere a lavorare. «Doveva essere lanciato un messaggio e crediamo che sia arrivato in maniera forte e chiara», commentano gli avvocati Davide ed Emanuele Govoni, legali di fiducia dei gestori del Maracaibo.

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«Dal confronto è emerso chiaramente che quel più stava a cuore al questore era la sicurezza dei luoghi, tanto più che il Maracaibo certe sere è il punto di ritrovo di migliaia di persone», aggiungono. «Questa rimodulazione ci soddisfa – concludono – anche perché rappresenta una risposta molto significativa alle nostre istanze».

I due locali erano stati chiusi in seguito alla rissa scatenatasi nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 agosto. Nello scontro aveva avuto la peggio un ragazzo di 25 anni, bosniaco ma residente in Svizzera. Colpito al volto con un pugno rinforzato dalla fibbia di una cinghia, aveva riportato la frattura scomposta della mandibola destra.

Di fronte alla necessità di un intervento chirurgico d’urgenza, il giovane aveva deciso di anticipare la fine delle vacanze algheresi e si era imbarcato sul primo aereo utile, costringendo anche il fratello e un amico a lasciare la Riviera del corallo cinque giorni prima del previsto. (g.m.s.)

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