La Nuova Sardegna

Alghero

«Personale indisponibile e il giudice di pace chiude»

di Gian Mario Sias
«Personale indisponibile e il giudice di pace chiude»

Per la formazione di quattro impiegati il Comune aveva speso 260mila euro Ma per il sindaco è ancora possibile avere una sezione staccata di Sassari

12 dicembre 2015
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ALGHERO. Chiuso per stress. L’ufficio del Giudice di pace di Alghero è stato chiuso per stress. «L’insieme delle difficoltà, il carico di lavoro e il considerevole impegno richiesto hanno prodotto criticità operative e situazioni di forte stress, concause probabili della malattia anche contemporanea delle tre unità lavorative assegnate all’ufficio, con conseguente chiusura dell’ufficio per lungo tempo e ovvie, formali e motivate proteste degli utenti, degli avvocati e nondimeno dei vertici degli uffici giudiziari». Il sindaco Mario Bruno, cerca di usare tutta la delicatezza del caso, nascondendo questa affermazione in mezzo a un fiume di parole, di citazioni normative e una breve cronistoria. «Sul tema del giudice di pace continuano a emergere accuse e prese di posizione strumentali e prive di fondamento – spiega – che mi impongono alcune doverose precisazioni, pur con delicatezza e senza interferire sulla privacy delle persone coinvolte». Ma il documento diffuso ieri dal primo cittadino è tutto in quel paragrafo in cui si dice a chiare lettere che l’ufficio è stato chiuso per l’indisponibilità del personale destinato. E che «l’amministrazione ha proceduto a un nuovo avviso rivolto al personale, non trovando però disponibilità da parte dei dipendenti comunali – aggiunge Bruno – se non in uno specifico caso, subito rientrato per sopraggiunta malattia». Senza risorse umane da mettere a disposizione, «l’amministrazione si è trovata dunque nella condizione di non potere confermare gli impegni prescritti», è la semplicissima spiegazione che il sindaco da a quello che è successo. Per Mario Bruno, in questo modo il Comune di Alghero ha evitato di «rendersi corresponsabile del diniego di giustizia, non attraverso la richiesta della chiusura dell’ufficio, ma prendendo atto della situazione e delle determinazioni in quel momento assunte». E questo nonostante l’amministrazione avesse inizialmente messo a disposizione la sede, le risorse necessarie per le utenze e le spese correnti, il personale. «Per adempiere agli impegni di legge, abbiamo individuato, avviato alla formazione e impiegato tre risorse umane tra le migliori a disposizione, spendendo quasi 260mila euro», afferma il sindaco. Dopo che lo stress ha decimato l’ufficio e ha indotto tutti gli altri dipendenti comunali a tenersi alla larga, il problema è diventato irrisolvibile. «Il decreto legislativo prescrive che se un Comune non rispetta gli impegni su personale e spese per più di un anno, l’ufficio dev’essere soppresso», spiega ancora Bruno. Ora resta solo una pista. «L’attuale situazione non preclude la possibilità che Alghero disponga di una sezione distaccata del giudice di pace di Sassari – conclude –, l’amministrazione è impegnata in tal senso a esperire ogni possibile tentativo col governo».

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