La Nuova Sardegna

Alghero

il direttore della secal

«Mai lavorato tanto come in questi ultimi tre anni»

di Gian Mario Sias
«Mai lavorato tanto come in questi ultimi tre anni»

ALGHERO. «Il Comune di Alghero vuole esternalizzare il servizio di riscossione coattiva? Posso solo dire che resto a disposizione». Dopo l’annuncio dell’assessore delle Finanze, Gavino Tanchis, l’ammi...

09 gennaio 2016
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ALGHERO. «Il Comune di Alghero vuole esternalizzare il servizio di riscossione coattiva? Posso solo dire che resto a disposizione». Dopo l’annuncio dell’assessore delle Finanze, Gavino Tanchis, l’amministratore unico della società di riscossione in house, Salvatore Marino, non accetta provocazioni e non si avventura nel terreno minato dei “botta e risposta”. Da tecnico, osserva solo che «la tendenza negli enti locali non è quella di esternalizzare ma di internalizzare», e che «molti sono stati scottati dall’esperienza con Tributi Italia, l’azienda leader con cui ha avuto a che fare anche il Comune di Alghero, con la quale diversi Comuni hanno perso milioni e milioni di euro». Fine del discorso.

Sui numeri che circolano, invece, Salvatore Marino qualcosa da dire ce l’ha eccome. «Per l’onorabilità dei lavoratori di Secal e mia personale – spiega l’amministratore – basta coi numeri che si rincorrono in piena libertà e con le leggende metropolitane». Il credito che il Comune di Alghero vanta nei confronti degli algheresi ammonta al massimo a «35milioni di euro, frutto di una stratificazione di annualità che va dall’inizio degli anni Duemila», dichiara Marino tanto per far capire con i numeri che le colpe vanno ricercate in altre ere amministrative.

In ogni caso «mi sono premunito di fare con le risorse di Secal uno studio dettagliato per sapere qual è il debito consolidato – aggiunge Marino – ed entro gennaio sapremo essere precisi, senza la necessità che nessuno metta più lingua su argomenti che non conosce». Chiariti gli aspetti più critici, Salvatore Marino difende il lavoro della sua squadra. «Gli uffici finanziari del Comune, responsabili del controllo analogo sulla nostra attività, hanno certificato che la Secal non ha mai fatto tanto per le riscossioni dell’ordinario come negli ultimi tre anni», afferma Marino.

Per le riscossioni coattive «servirebbero risorse umane, finanziarie e strumentali che oggi non sono a disposizione di Secal, ma che risultano nel piano industriale in fase di approvazione – riferisce Marino – fermo restando che l’esternalizzazione del servizio resta una prerogativa dell’amministrazione». Il 2015 è stato un anno molto positivo per l’attività di Secal. «Abbiamo portato in linea tutte le annualità, abbiamo pulito le banche dati, verificato chi ha pagato e chi no e poi abbiamo emesso le liquidazioni dal 2008 al 12», racconta. «È stato un lavoro abnorme, che ha impegnato i lavoratori e ha permesso il recupero di un valore nominale intorno ai 10milioni di euro». A questi si aggiungono i quasi 2milioni di euro recuperati grazie agli avvisi di accertamento, ossia l’attività investigativa condotta per verificare chi evade le tasse locali. «Queste cose gli addetti ai lavori le sanno – assicura Salvatore Marino – gli uffici e la parte politica vengono regolarmente informati».

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