La Nuova Sardegna

Alghero

Il Riccio d’Oro premia i sapori del territorio

di Gian Mario Sias
Il Riccio d’Oro premia i sapori del territorio

L’algherese Alberto Iacoboni ha battuto la concorrenza di una decina di chef Si è chiusa l’iniziativa per la valorizzazione dei simboli della Riviera del Corallo

28 febbraio 2016
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ALGHERO. Semplicità, prodotti genuini e tanta ricerca per un omaggio alla gastronomia del territorio. Sono gli ingredienti grazie ai quali Alberto Iacoboni, 35 anni, algherese di nascita e di formazione, chef della “Cucina Macrì” di Pula, si è aggiudicato l’edizione 2016 del “Riccio d’oro”, il premio che una giuria di esperti assegna ogni anno nella Riviera del corallo al miglior piatto realizzato con la polpa del riccio di mare. Con un piatto a base di ricotta, farina, finocchietto e olio extravergine d’oliva, Iacoboni ha sbaragliato l’agguerritissima concorrenza, risultando se pur di poco il migliore tra dieci chef provenienti da tutta l’isola. Organizzato da Mario Daga del ristorante Posada del Mar, che ha ospitato la gara, e da Benito Carbonella del Tuguri con la collaborazione di numerosi sponsor privati, il concorso ha rappresentato l’ultimo appuntamento di “Rosso di mare”, il cartellone di eventi allestito dal Comune per promuovere il corallo, vero e proprio simbolo dell’identità culturale, storica ed economica della città, e il riccio, uno dei protagonisti assoluti della cucina algherese. Con una scelta di campo piuttosto precisa, gli organizzatori hanno deciso di far cimentare con la polpa di ricci alcuni dei migliori cuochi della Sardegna. Quasi un segno di ospitalità con cui Alghero si è voluta aprire al resto dell’isola. Insieme al vincitore, all’invito hanno risposto Vito Senes del “Ristorante da Vito” di Sennori, per il quale i complimenti a fine gara si sono sprecati, Massimiliano Cilia del ristorante “Piazza Garibaldi” di Porto Torres, Stefano Naletto di “La nuova terrazza” di Terralba, Cristiano Murgia de “Le dune” di San Giovanni di Sinis, Gianfranco Pulina del “Golden Gate” di Bortigiadas, Pino Pazzola de “Il gobbo” di Porto Torres, Giovanni Ferrandu di “Su Carduleu” di Abbasanta e gli chef Mauro Ladu e Carlo Masia. A giudicare le loro vere e proprie opere d’arte, l’enogastronomo Gilberto Arru, il giornalista gastronomico Giovanni Fancello, il commerciante ed esperto gastronomico Giulio Chessa, l’agronomo e gastronomo Giuseppe Izza. Con loro Anna Moroni, voto conosciutissimo della cucina più famosa della televisione italiana, conduttrice al fianco di Antonella Clerici de “La prova del cuoco”, su RaiUno. A premiare il vincitore il vicesindaco Raimondo Cacciotto e l’assessore delle Attività produttive, Natacha Lampis, prima sostenitrice dell’evento.

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