La Pasqua “abusiva” della Misericordia
Gli storici protagonisti dei riti della Settimana Santa sono stati sospesi e commissariati dalla confederazione nazionale
ALGHERO. I “germans blancs”, gli storici protagonisti della Settimana Santa di Alghero, di cui curano i riti e le processioni, non avrebbero dovuto neanche sfilare. Da venerdì scorso sino a domani, quando la statua delle Madonna farà rientro nella loro chiesa dopo la celebrazione della messa solenne in cattedrale, sono stati l’epicentro di una manifestazione lunga e suggestiva, iniziata venerdì scorso con la processione dell’Addolorata e destinata a chiudersi domani, con i riti pasquali. Ma non sarebbe dovuta andare così. Gli era stato vietato di partecipare ai riti. Niente processioni. O almeno, non in nome della Misericordia. La Confraternita di Alghero è stata sospesa. Due mesi di stop. Un provvedimento grave e clamoroso, firmato, protocollato, anticipato via mail e spedito per raccomandata dal presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi. Nell’anno del giubileo straordinario della misericordia proclamato da Papa Francesco, i dissidi interni alla Confraternita della Misericordia di Alghero sono deflagrati clamorosamente alla vigilia di Pasqua. L’escalation di esposti, querele e carte bollate è culminata lo scorso 17 marzo con la sospensione dell’organizzazione di via Giovani XXIII. Un atto assolutamente straordinario.
Due mesi di sospensione per sanzionare il rifiuto ad accettare un commissariamento inevitabile. Troppi malumori, troppe contrapposizioni, troppe voci sulla gestione della Misericordia catalana, ritenuta da molti, anche all’interno, troppo difforme da uno Statuto scritto sulla falsariga di quello nazionale. Il presidente Trucchi ha scritto al governatore della Misericordia di Alghero, Domenico Norio, al presidente della Conferenza regionale delle Confraternite della Misericordia della Sardegna, Giovanni Melis, e a Raimondo Palomba della confraternita di Villanova Monteleone, incaricato qualche tempo fa della gestione commissariale di Alghero, che di fatto non ha mai avuto inizio. Di fronte alle continue richieste di intervento da parte di alcuni iscritti, Roberto Trucchi non ha potuto girare lo sguardo dall’altra parte. «La situazione di malessere e di contrasto interno alla Misericordia di Alghero si protrae ormai da alcuni anni», scrive il presidente da Firenze. Non gli sono sfuggite le dimissioni del presidente del collegio dei probiviri, Corrado Carta, il massimo organo di garanzia interna. A spingere verso una soluzione così estrema, anche il parere unanime espresso dalle articolazioni territoriali del movimento.
La Confederazione nazionale prende atto «del rifiuto di osservare la disposizione relativa alla nomina di un delegato con funzioni di commissario, che non ha potuto insediarsi». Di più. Trucchi lamenta di aver dovuto fare i conti con i «reiterati ostacoli frapposti persino alla convocazione di un’assemblea dei soci alla presenza del presidente nazionale». La goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo il consiglio di presidenza della Confederazione a disporre in via d’urgenza un provvedimento cautelare di sospensione della Misericordia di Alghero per due mesi. Quello di Roberto Trucchi è un ultimatum. «Rimuovete il motivo del provvedimento, consentite a Raimondo Palomba di accedere al mandato di delegato nazionale con funzioni di commissario – scrive – sostituendo a tutti gli effetti gli organi di amministrazione della Misericordia di Alghero». Non solo. «Si invita la Misericordia a limitare l’uso del nome e del simbolo ai soli atti di ordinaria amministrazione e gestione, evitando la partecipazione a eventi o manifestazioni pubbliche di qualsiasi genere». Il contrario di quanto accaduto in questi giorni. Il vescovo Mauro Maria Morfino era a conoscenza della situazione, ma avrebbe preferito che non ci passasse di mezzo la Settimana Santa di Alghero e si riproponeva di provare a mettere pace a iniziare dai prossimi giorni. Ma quella sospensione ha anticipato l’esplosione di una situazione che durava da troppo tempo.