La Nuova Sardegna

Alghero

Carenza di personale, gli ospedali rischiano il collasso operativo

di Gian Mario Sias
Carenza di personale, gli ospedali rischiano il collasso operativo

Situazione critica al pronto soccorso e nelle sale operatorie La denuncia dei sindacati che chiedono interventi urgenti

05 aprile 2016
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ALGHERO. La carenza di organico rischia di mettere a repentaglio la sanità algherese. Medici e, soprattutto, paramedici, fanno i salti mortali per garantire la qualità dei servizi, ma a costo di sacrifici che ora, con l’inizio della stagione turistica e un’utenza che si raddoppia, rischiano di diventare insostenibili. A lanciare l’allarme sono il Nursing Up e l’Fsi. «Al pronto soccorso c’è un fortissimo squilibrio fra i carichi di lavoro e l’esiguità del personale infermieristico», attacca Mariangela Campus della Federazione dei sindacati indipendenti. «Bisogna intervenire con urgenza e adottare le misure necessarie per tutelare gli utenti e il personale», prosegue la segretaria territoriale, per la quale «a queste condizioni è impossibile garantire un’assistenza adeguata a tutti». Nei giorni scorsi la segretaria ha scritto al commissario dell’Asl, Agostino Sussarellu, ai competenti uffici aziendali e all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. «Attualmente ci sono due infermieri per il turno della mattina e tre per quello pomeridiano – denuncia – che si barcamenano con un pesante carico di lavoro tra osservazione breve e triage, per le quali non c’è personale dedicato, registrazione e accoglienza dei pazienti che arrivano in ambulanza». Non solo. «Sono gli stessi operatori a occuparsi dei pazienti rientrano dalle consulenze e a gestire i tre ambulatori, con un solo ausiliario per tutto il pronto soccorso». Quando non c’è personale disponibile per le ambulanze, gli infermieri salgono a bordo e accompagnano i pazienti in consulenza all’ospedale marino o al centro di salute mentale, lasciando al pronto soccorso un solo infermiere disponibile. «Con questo organico è impossibile far fronte a carichi di lavoro così pesanti», insiste la dirigente dell’Fsi. «A queste condizioni saltano le ferie richieste nel periodo festivo e si prospetta il blocco di quelle estive – conclude Mariangela Campus – ma soprattutto spesso è impossibile rispettare la previsione normativa delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro». Non meno preoccupati i vertici locali di Nursing Up, la principale sigla nazionale del sindacato degli infermieri. «Al pronto soccorso le carenze sono tanto più gravi perché gli infermieri gestiscono anche il trasporto dei pazienti critici e l’emergenza intra-ospedaliera», spiega Davide Ruzzu, secondo il quale la situazione non è meno preoccupante in altri reparti. «In Medicina mancano anche gli operatori socio-sanitari e sono a rischio i livelli essenziali di assistenza – denuncia Ruzzu – mentre in Anestesia la mancanza di personale all’ospedale marino e all’ospedale civile mettono a rischio gli interventi chirurgici». Per scongiurare un simile disservizio, ci sono operatori che «si trovano costretti a fare dalle 10 alle 12 reperibilità al mese – insiste il rappresentanti sindacale – al posto delle 6 previste al massimo per legge».

Detto che «la carenza è strutturale e riguarda ogni reparto», Ruzzu sottolinea l’ultimo aspetto. «Al pronto soccorso e in sala operatoria mancano i coordinatori infermieristici – conclude – e la loro assenza causando grossi problemi organizzativi che si ripercuotono sull’operatività dei servizi».

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