La Nuova Sardegna

Alghero

Fondazione Meta, il direttore è Sirena ma c’è già un esposto

di Gian Mario Sias
Fondazione Meta, il direttore è Sirena ma c’è già un esposto

Nominato il dirigente del museo di Sa Corona Arrubia Un concorrente di Cosenza presenta denuncia alla Finanza

01 luglio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Comunque vada, il 29 giugno segnerà una svolta nella storia della Fondazione Meta, il braccio operativo del Comune in tema di produzione, gestione e promozione delle attività artistiche e culturali e degli eventi turistici e di intrattenimento e spettacolo. La buona notizia è che la Fondazione di cui è proprietario il Comune ha finalmente un direttore.

Il percorso inaugurato formalmente ad aprile per l’individuazione di una figura apicale in grado di dare una ventata di novità e un impulso diverso si è finalmente completato. Il concorso per l’individuazione del direttore a tempo determinato di Meta si è concluso con una promozione a pieni voti per Paolo Sirena.

Decisamente, non è l’ultimo arrivato e potrebbe fare al caso della Fondazione e della sua missione. Nato a Collinas, 45 anni, laurea in Lettere moderne a indirizzo artistico, in passato ha lavorato al Musée des Beaux Arts de Nancy, in Lorena, dove ha affinato le competenze in museologia e arte. Ma soprattutto, da 15 anni è il deus ex machina di Sa Corona Arrubia, il museo della Marmilla, epicentro di un virtuoso processo di rivitalizzazione di tutto il territorio. Tra mostre d’arte, eventi, esposizioni, appuntamenti con la storia, l’antropologia e l’etnografia ha lavorato a più di cento eventi solo negli ultimi dieci anni.

Se la nomina di Paolo Sirena rappresenta concretamente la possibilità che Meta possa svoltare positivamente, il rovescio della medaglia si chiama Mario Tocci. Avvocato, docente universitario, nato a Cosenza ma algherese d’adozione, ha presentato un esposto alla guardia di finanza. Constatato dal sito di Meta di non essere stato ammesso al colloquio di avantieri, ha deciso di tutelarsi, sostenendo nella denuncia presentata nella caserma di via Garibaldi di avere titoli ed esperienze professionali tali da garantirgli una valutazione superiore a quella attribuita all’ultimo della lista degli ammessi. Detto con i numeri: Tocci, bando alla mano, aveva calcolato di avere diritto almeno a tre punti, mentre l’ultimo degli ammessi ne ha ottenuto due. Come mai i suoi titoli sono stati valutati così negativamente? È la domanda che in queste ore si stanno facendo anche le Fiamme Gialle. Alle quali, secondo indiscrezioni, potrebbero arrivare le denunce di altri esclusi, intenzionati al pari del docente universitario a tutelarsi per ogni via.

La vicenda è già diventata oggetto di un’interrogazione che il consigliere comunale Michele Pais ha protocollato nei giorni scorsi. «Come è possibile che sia stato portato a compimento un concorso senza mai rendere pubblici i nomi dei componenti della commissione esaminatrice?», chiede Pais, che ha anche un’altra curiosità: «È vero che della commissione faceva parte anche un esponente di Federcultura – insiste il consigliere – cosa vietata da una sentenza del Consiglio di Stato del 2014?». Dubbi alla luce dei quali, conclude il consigliere, «sarebbe auspicabile un intervento di autotutela sospensiva del concorso».

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative