La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, acque urbane per irrigare i campi colpiti da siccità

di Gian Mario Sias
Alghero, acque urbane per irrigare i campi colpiti da siccità

Al via una sperimentazione con l’utilizzo del depuratore di San Marco. Marco Tedde: «Un piano già predisposto cinque anni fa ma mai applicato»

03 luglio 2016
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ALGHERO. Il riutilizzo delle acque urbane depurate, sin da subito, per contrastare la siccità nel Nord Sardegna. E in particolare, per irrigare i campi della Nurra, le acque provenienti dal sistema del Temo e del Cuga potranno essere integrate con le acque reflue di Alghero, adeguatamente trattate nell’impianto di depurazione di San Marco, la zona industriale della Riviera del corallo.

A deciderlo è un protocollo d’intesa siglato a Cagliari, nella sede dell’Autorità di bacino della Sardegna, che dà il via alla sperimentazione e affida al Consorzio di bonifica della Nurra il compito di predisporre un nuovo Piano di gestione organica, così da garantire l’ottimale utilizzo delle risorse nel tempo. Il nuovo sistema, fortemente caldeggiato dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Palo Maninchedda, che è anche il presidente dell’Autorità di bacino, consentirà da un lato di ridurre i prelievi d’acqua dai bacini del territorio, in gravissima difficoltà a causa delle scarse piogge di quest’anno, e dall’altro di limitare lo scarico dei reflui nell’ambiente. Nel caso di Alghero, ne gioverebbe il sistema lagunare del Calich e, di conseguenza, il litorale di Maria Pia, angariato da alcuni anni dal problema della marea gialla.

La notizia sarebbe positiva, se non venisse da chiedersi che cosa sia successo di nuovo per cui - dopo cinque anni di polemiche sterili e di nessuna soluzione - si torna come se fosse la prima volta a un esperimento già fatto cinque anni fa. E sarebbe buona se non venisse da chiedersi come sia possibile disporre che tutto ciò avvenga immediatamente se è stato appena dato mandato al Consorzio di bonifica della Nurra di predisporre un piano di gestione che sicuramente richiederà del tempo. Passata l’estate, la necessità di integrare il sistema di irrigazione verrà meno, perciò il sistema entrerà in funzione l’estate prossima, a sei anni dal primo e unico tentativo.

«È un balzo indietro di cinque anni», attacca il consigliere regionale di Forza Italia ed ex sindaco di Alghero, Marco Tedde. «C’è voluto così tanto per utilizzare il depuratore di San Marco in conformità al suo progetto di terza generazione». Per il vicecapogruppo degli azzurri a Cagliari «si è solo perso tempo, dato che il Piano di gestione predisposto allora, che oggi deve necessariamente essere aggiornato, certificava che l’impianto fosse dotato di tutti gli elementi infrastrutturali per depurare i reflui in funzione del loro utilizzo a fini irrigui». Probabilmente tutto o quasi dipende dalla corretta gestione del depuratore. «Ma in questi cinque anni le amministrazioni, invece di chiedere con forza l’applicazione del Piano di gestione hanno creato casi giudiziari smontati dalle varie magistrature».

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