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Consorzio del Porto: il Comune decide di tirarsi fuori

Consorzio del Porto: il Comune decide di tirarsi fuori

ALGHERO. L’addio al Sistema turistico locale, il consorzio pubblico-privato del Nord Ovest Sardegna per le politiche di costruzione della destinazione turistica, che sostanzialmente non esiste più,...

29 ottobre 2016
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ALGHERO. L’addio al Sistema turistico locale, il consorzio pubblico-privato del Nord Ovest Sardegna per le politiche di costruzione della destinazione turistica, che sostanzialmente non esiste più, non farà strappare le vesti a nessuno.

E neanche l’uscita dal Porto Conte Ricerche, che si occupa di promozione e sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito delle biotecnologie applicate, è roba per cui nessuno resterà di stucco. Al contrario, sebbene non sia esattamente una novità in senso assoluto, farà molto discutere la decisione del Comune di Alghero di uscire dal Consorzio del Porto. Al termine di un continuo rincorrersi di voci, conferme, smentite, trattative e discussioni, la conferma arriva dalla Relazione illustrativa del bilancio consolidato comunale 2015. Nell’analizzare la situazione finanziaria del Comune di Alghero come se si trattasse di una vera e propria holding, passando al setaccio anche i conti delle partecipate, i componenti della competente commissione consiliare nei giorni scorsi hanno potuto prendere atto, dinanzi all’assessore Gavino Tanchis e al dirigente del settore, che il Consorzio del Porto di Alghero, che come ricorda quello stesso documento «si occupa della valorizzazione e dello sviluppo del porto e della cura, della pianificazione e dell’organizzazione delle attività portuali», ebbene «non rientra nel gruppo amministrazione pubblica del Comune di Alghero e non è oggetto di consolidamento in quanto alla data del 31 dicembre 2015 risulta avviata la cessione della quota di partecipazione». Da dieci mesi, insomma, Sant’Anna non è più interessata direttamente, almeno sul piano della forma, a quello che succede in una delle infrastrutture di maggior valore strategico per il destino economico, turistico, occupazionale e culturale della Riviera del corallo e di tutto il territorio del Nord Ovest Sardegna.

Il fatto che risulti avviata la quota di partecipazione non chiarisce troppo che fine abbia fatto, o farà, quel 14,286 percento di “azioni” che sino all’anno scorso erano di proprietà dell’amministrazione comunale. Qualche tempo fa il presidente del Consorzio, Giancarlo Piras, annoverando tra i soci i 22 concessionari che operano nel porto più Confcommercio, Confartigianato e Comune di Alghero, aveva delineato le strategie di sviluppo inserite nel progetto da 20milioni di euro in project financing che attualmente è ancora al vaglio della Regione. Un restyling completo attraverso opere di una certa importanza come l’allargamento del molo di sottoflutto, dove si concentrerà la nuova area dei cantieri, o la realizzazione di un nuovo centro direzionale, con tanto di sala riunioni e press room, e l’attracco per le imbarcazioni dai 20 ai 100 metri.

Un impegno di grande rilevanza, su cui oggi rischia di pesare l’uscita di scena del Comune. (gms)

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