La Nuova Sardegna

Alghero

Lo sgombero fa scoppiare la pace

di Gian Mario Sias
Lo sgombero fa scoppiare la pace

Accordo a tempo di record nel palazzo evacuato per rischio crolli. Già tornate a casa le 26 famiglie

29 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Alla fine hanno avuto ragione gli amministratori condominiali: per mettere d’accordo tutti i proprietari del palazzo di via Vittorio Emanuele ci volevano i vigili del fuoco. Lo spauracchio di stare fuori di casa a lungo, con tanto di ispezioni geologiche e costi in continua lievitazione, è bastato per mettere tutti d’accordo. I lavori si faranno. Anzi, sono già iniziati. Il primo intervento, quello necessario per garantire condizioni di sicurezza adeguate alle norme e alla prudenza, è stato completato già da ieri pomeriggio. Tanto che a sera il sindaco Mario Bruno ha potuto firmare la seconda ordinanza in due giorni, per annullare quella emessa ventiquattr’ore prima e revocare lo sgombero forzato e il divieto di accesso agli appartamenti, agli esercizi commerciali e agli uffici-laboratori dell’Asl.

Il disagio è stato contenuto in tempi record. Le 26 famiglie, 58 persone in tutto, 14 delle quali minorenni, hanno trascorso fuori dai propri appartamenti una sola notte. Quasi tutti hanno potuto contare sull’ospitalità dei parenti, mentre in sei, due nuclei familiari composti da cinque adulti e un bambino, sono stati accolti nella struttura messa a disposizione dalla curia diocesana a Montagnese, tra Galboneddu e Mamuntanas. Ieri l’impresa incaricata di realizzare le opere di consolidamento strutturale delle colonne portanti del palazzo è entrata in azione alle 8.15 spaccate. Dopo una giornata a pieno ritmo, il “micro-cantiere” è stato riconsegnato agli amministratori condominiali. Da quel momento sono iniziate le perizie degli ingegneri strutturisti indicati dal Comune e dal condominio, le cui valutazioni positive sono state trasmesse al sindaco Mario Bruno e al comando provinciale dei vigili del fuoco, il cui intervento – due giorni fa – era servito per sbloccare una situazione senza altra via d’uscita.

In pratica che ci fosse la necessità di fare quei lavori di messa in sicurezza lo sapevano anche i bambini. Addirittura l’assemblea condominiale era andata avanti per la sua strada e aveva approvato a maggioranza il preventivo di un’impresa che si era offerta di realizzare l’opera per 52mila euro complessivi. Ma a quella decisione si erano opposti alcuni dei proprietari, che possono contare sulla disponibilità di case e locali commerciali. Uno svantaggio, in questo caso, dato che la loro quota di partecipazione alle spese è decisamente maggiore rispetto a quelle dei coinquilini. Da qui le discussioni senza soluzione. Sinché gli amministratori, non volendo accollarsi la responsabilità di un problema di sicurezza così evidente, hanno fatto intervenire i vigili del fuoco. E in meno di quarantott'ore tutto si è aggiustato.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative