La Nuova Sardegna

Alghero

Mercato della frutta epicentro del Natale, scoppia la polemica

di Gian Mario Sias
Mercato della frutta epicentro del Natale, scoppia la polemica

Era stato dichiarato inagibile il 5 marzo dello scorso anno «Se l’emergenza è finita perché noi siamo ancora fuori?»

05 gennaio 2017
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ALGHERO. Il vecchio mercato ortofrutticolo di via Sassari è nuovamente agibile. La notizia, alla quale il Comune non ha dato pubblicità, si desume dal fatto che in questo periodo la struttura che si affaccia su piazza Pino Piras, con vista sul Distretto della creatività di via Simon e Lo Quarter di largo San Francesco, è stata sede di numerosi eventi della rassegna “Més que un mes”. Se così non fosse, ci sarebbe da pensare che a Sant’Anna sono degli incoscienti: il mercato della frutta e della verdura, uno dei presidi storici del commercio e dell’economia tradizionale algherese, è chiuso per motivi di sicurezza dal 5 marzo dell’anno scorso, quando una plafoniera era finita su un’operatrice del mercato. Sull’onda emotiva dello scampato pericolo, vigili urbani e vigili del fuoco si affrettarono a mettere i sigilli e far sgomberare lo stabile. I fruttivendoli vennero trasferiti nel mercato del pesce e della carne, proprio di fronte, con la promessa che sarebbero rientrati lì una volta ripristinate le condizioni di sicurezza. Ma i fruttivendoli hanno saputo della fine dell’emergenza dopo gli organizzatori del mercatino natalizio, dopo quelli di Birralguer e dopo quelli che in queste settimane hanno organizzato lì concerti, performance e spettacoli per bambini. Come se quello spazio fosse sicuro per tutti e come se ci si potesse fare di tutto, ma non vendere mele, arance, lattuga e pomodori: troppo pericoloso. La cosa ha fatto arrabbiare parecchio i commercianti.

«È stata una sorpresa amara, d’improvviso qualcuno si è occupato di sistemare le luci e poi hanno allestito il mercatino, Birralguer e tutti gli altri eventi», protestano. Il loro stupore è tanto più grande perché «avevamo incontrato il sindaco Mario Bruno e l’assessore Natacha Lampis, condividendo l’idea che quella attuale fosse una sistemazione provvisoria e che passata l’emergenza tutto sarebbe andato a posto», spiegano ancora. Per inciso, «quello che è successo non era sorprendente, per anni abbiamo segnalato inutilmente che c’erano delle infiltrazioni dal tetto – insistono i fruttivendoli – era ovvio che sarebbe successo quel che poi è accaduto, fortunatamente senza conseguenze gravi». A questo punto, i venditori di frutta e verdura, di pesce e di carne vogliono spiegazioni dal sindaco. «Se l’emergenza è finita, devono decidere con noi cosa fare», dicono. Sulle soluzioni i pareri sono diversi, tra chi vorrebbe tornare ai due mercati “separati” e chi preferisce uno spazio unico, magari riorganizzato sulle esigenze di tutti e coinvolgendo altre attività, come i caseifici o gli oleifici. Di sicuro, «se è finita l’emergenza e non c’è più pericolo, noi non tolleriamo più questa situazione – concludono – gli amministratori devono farsi carico del ripensamento dell’attività e degli spazi del mercato civico».

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