La Nuova Sardegna

Alghero

Chi ha ucciso la movida? Una festa apre il dibattito 

di Gian Mario Sias
Chi ha ucciso la movida? Una festa apre il dibattito 

L’evento ispirato agli “antichi” scatena il centrodestra: «Politiche culturali finite» Ex assessora: «A quei tempi qualcuno scelse di investire nei concerti fuori città»

06 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Chi ha ucciso la movida algherese? Che fine hanno fatto quelle notti che non finivano mai, tra bar, locali sulla passeggiata e discoteche? Che cosa ne è stato di piazza Sulis brulicante di gente, o di piazza del Teatro gremita ai limiti della capienza, o dei bastioni pieni da non poterci passare? E del lungomare Dante vociante e festante, tra bancarelle e locali ogni due metri, senza soluzione di continuità, sino al Mirador Giuni Russo? Sarà la nostalgia, saranno i ricordi sempre più lontani e sbiaditi, ma quell’epoca in cui Alghero macinava divertimento a tutte le ore del giorno e, soprattutto, della notte, sembrano lontane. Come un’età dell’oro di cui in tanti sentono la mancanza. Così, mentre la politica litiga e discute, mentre il centrodestra accusa il centrosinistra e viceversa, c’è chi non si arrende agli effetti più deleteri e corrosivi della nostalgia del passato e rispolvera una serata in puro stile anni Ottanta/Novanta. Il 21 luglio il Maden, la discoteca di Scala Mala che all’epoca manco esisteva ma che ora ha sostituito i locali di culto nella mappa dei nottambuli algheresi, ospiterà la seconda edizione di “La festa degli antichi”. Obiettivo, riunire i sassaresi e gli algheresi che sulle piste da ballo e negli altri locali della Riviera del corallo hanno vissuto quel tempo da protagonisti. Anche per aprire una riflessione suggestiva. Tra gli organizzatori c’è Nello Usai, organizzatore e indiscusso protagonista di quell’epoca, e alla consolle si esibirà addirittura Steve Martin, dj che ha fatto la storia della disco dance in Italia. Un modo per permettere agli “antichi”, che ormai ragazzi non sono più, di capire se quell’epoca era grande solo nei ricordi o se davvero Alghero ha perso qualcosa che potrebbe valere la pena recuperare, in termini culturali ed economici. Intanto l’iniziativa ha dato il la al dibattito. Secondo il centrodestra, che ai tempi governava, la colpa è di chi amministra oggi e ha smesso di fare politiche culturali. La nostalgia si spinge sino all’anfiteatro del Palazzo dei Congressi e alla grande stagione di concerti e spettacoli che, di fatto, non ci sono più. E allora ad aprire il dibattito ci pensa Gabriella Esposito. Esponente di spicco dell’attuale amministrazione pur senza indossare più i galloni da assessore, l’ex titolare della Cultura lancia una provocazione. «Qualcuno scelse di investire tutto nei concerti fuori città, impoverendo il centro storico - dice - oggi qualcuno vuole spacciare quelle stagioni come l’età dell’oro». Il dibattito è aperto.

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative