La Nuova Sardegna

Alghero

Palacongressi, scaricabarile sulle erbacce

Regione e Comune “litigano” sulla competenza per gli interventi di pulizia degli spazi esterni 

29 agosto 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Non è un caso che il vasto spazio intorno al palazzo dei congressi di Maria Pia non sia stato interessato da interventi di pulizia, bonifica e rimozione delle sterpaglie come prevedono ordinanze antincendio regionali e comunali. Situazione che per come si presenta attualmente costituisce un serio pericolo sia per potenziali fuochi determinati dall'autocombustione, accidentali e peggio ancora dolosi. Nello spazio in questione non vi è stato alcun intervento antincendio in quanto ancora l’area è oggetto di diverse interpretazioni per quanto riguarda la proprietà. Il Demanio regionale sostiene infatti che quel vasto spazio è di proprietà del Comune in quanto, fin dalle origini del progetto del centro congressi, stiamo parlando degli anni Settanta/Ottanta del secolo scorso, quell'area era di proprietà comunale e non risulta alcun cambio di possesso. Non è un caso che l’amministrazione algherese disponga dei lucchetti e delle chiavi di accesso.

Tesi non condivisa dall’ente locale secondo il quale, a conferma della titolarità della proprietà regionale, fu la stessa Regione a stipulare con il Comune una convenzione per l’affidamento dello spazio esterno. Convenzione che il Comune non rinnovò nel 2014. Quindi la competenza della bonifica è della Regione. Questo inghippo di tipo burocratico sembra fare coppia con la penosa vicenda della realizzazione da parte della Regione del palazzo dei congressi, con fini indubbiamente nobili, ospitare il turismo congressuale visto che l'impianto veniva realizzato in una zona classificata alberghiera, ma con risultati disastrosi. L’opera parte dal 1984, viene realizzata, è costata qualcosa come 25 milioni di euro, e non è mai stata utilizzata e resa operativa.

La sua funzione attuale è quella di rappresentare un gigantesco “ bidone “ nel mezzo di una delle zone di maggiore pregio ambientale oltre che ospitare appunto erbacce secche, cani randagi e un costante riferimento per i gabbiani del golfo. L’abbandono ultraventennale della struttura ha inoltre fatto sì che tutta l'impiantistica andasse in malore, diventasse fuori norma. Perfino sul piano strutturale è possibile intravedere dall’esterno erosioni degli agenti atmosferici che stanno determinando danni anche per la totale manutenzione dell’impianto.

Una condizione che sta provocando un futuro piuttosto incerto per il centro congressi di Maria Pia anche per la costante latitanza della politica.(g.o.)

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative