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Alghero

Social innovation, giovani idee a confronto

Social innovation, giovani idee a confronto

Oggi al teatro civico cinque progetti si giocheranno l’accesso alla finale del format ideato da Rumundu

23 novembre 2017
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ALGHERO
Un festival multiculturale, un progetto di co-housing, la scommessa sul co-working, l’uso in ambito turistico dei beacon, ultima frontiera della comunicazione commerciale, e la creazione di un vero e proprio sistema turistico di Alghero. Sono i cinque progetti che oggi alle 17 al teatro Civico si giocheranno l’accesso all’ultima fase di accompagnamento prevista da “Social innovation Alghero”.. Si tratta di un interessantissimo format sperimentale elaborato dall’associazione Rumundu, finanziato dalla Fondazione di Sardegna e realizzato in collaborazione con il Comune di Alghero e la Consulta dei giovani. Il progetto, che per la prima volta prova a incidere significativamente sul tessuto culturale di una generazione e delle sue aspettative lavorative e professionali, ambisce apertamente a «creare percorsi di innovazione sociale, stimolando il territorio attraverso il lavoro di gruppi motivati a trarre valore economico e sociale dalle proprie idee, attivandosi per promuovere e incentivare l’impatto delle proprie azioni sul contesto territoriale», come spiegano i promotori del programma di affiancamento che oggi vive una delle ultime fasi e lo fa pubblicamente, all’interno del teatro cittadino, di fronte ai propri coetanei, ma anche ad esperti, addetti ai lavori e potenziali investitori.

Il primo progetto che sarà presentato prevede l’organizzazione di un festival multiculturale. In un momento cui il tema dell’integrazione è centrale ad Alghero, anche rispetto a una serie di progetti basati sulla costruzione di una città basata sul principio della multiculturalità, il festival vuole proporre un’occasione stabile di scambio, per rendere armonica la convivenza tra culture differenti.

Decisamente curiosa l’analisi su cui fonda il progetto di co-housing. Secondo i promotori, ad Alghero 7mila persone vivono da sole, e 3mila di loro sono anziani, spesso non autosufficienti. D’altro canto, aumenta il numero di giovani che vorrebbero potersi permettere l’università ma non possono pagare un affitto. Nasce così l’idea di una banca del tempo che faccia incontrare studenti e anziani sotto lo stesso tetto. “Io ti ospito, tu mi aiuti nelle piccole cose di ogni giorno e mi fai compagnia”, è in soldoni il principio.

Spirito di condivisione e disponibilità al confronto sono al centro anche del progetto che punta tutto sulla diffusione del co-working. Partendo dalla constatazione che la richiesta di spazi di condivisione e di lavoro a basso costo è in aumento, nasce ad Alghero l’idea di ospitare in uno spazio ricco di opportunità di networking i professionisti di passaggio che necessitino di una postazione anche per brevi periodi e i cosiddetti “digital nomads”.

Gli ultimi due progetti ancora in gara puntano sul turismo e sulla sua evoluzione. Uno prevede l’utilizzo dei beacon, la cui diffusione in Italia è in forte ascesa dopo la loro affermazione sul panorama globale. Dopo un’analisi di contesto sull’utilizzo dei beacon a livello mondiale, il progetto vuole consentire al mercato turistico locale di cogliere le opportunità offerte dall’introduzione di questa tecnologia. Infine, un gruppo ha lavorato alla definizione di un vero e proprio sistema turistico per Alghero. Partendo dall’assunto che la Riviera del corallo continua ad attrarre significativi flussi turistici, uno dei cinque team ha analizzato il fenomeno per trovare la chiave di lettura che possa facilitare l’incontro tra domanda e offerta dei servizi turistici.

Per Stefano Cucca presidente dell’associazione Rumundu, «dopo la scuola internazionale per innovatori sociali di Porto Conte, abbiamo scommesso su Alghero e i suoi giovani». (g.m.s.)

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