La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero: aumentano gli schiavi delle slot

Gian Mario Sias
Alghero: aumentano gli schiavi delle slot

È emergenza ludopatia certificata dai dati raccolti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

26 gennaio 2018
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ALGHERO. Ad Alghero è emergenza ludopatia. La battaglia ingaggiata dalla consigliera comunale Giusy Piccone, presidente della commissione che da due anni esamina il problema e cerca di trovare gli antidoti migliori, è arrivata alla stretta finale. Oggi l’organismo consiliare incontrerà gli esperti Gregorio Salis e Giuseppe Usai, del servizio Gap, Gioco d’azzardo patologico, del Serd. Sarà ascoltata anche Chiara Murru, attrice e animatrice culturale algherese. Lo Spazio T, di cui è socia fondatrice, sta lavorando a un progetto teatrale che vede in campo lei, il suo socio Maurizio Pulina, anche lui attore, e Michele Vargiu, autore e attore sassarese. La loro messinscena è un inno contro il gioco d’azzardo e i suoi rischi e si rivolge soprattutto ai più giovani. Ma ci sarà tempo per parlarne da qui al mese prossimo, quando potrebbe essere portata sul palco del teatro Civico di Alghero per la prima assoluta.

Per ora è il caso di fermarsi ai numeri, che più di ogni altra considerazione aiutano a capire la dimensione di un fenomeno che ha raggiunto dimensioni assai allarmanti. Secondo i dati ufficiali raccolti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2016 gli algheresi hanno investito 58milioni, 564mila e 939 euro tra scommesse, slot, macchinette, lotterie istantanee e gratta e vinci. Una cifra spaventosa, che divisa per i 44mila e 19 abitanti censiti vuole dire che la spesa pro capite degli algheresi in giochi d’azzardo è stata di mille e 330 euro e 44 centesimi. Considerato che le vincite si sono fermate a 43milioni 610mila e 257 euro, il saldo negativo è di quasi 15milioni di euro: in pratica nel 2016, ultimo anno rilevato complessivamente dall’Agenzia delle Dogane, gli algheresi hanno buttato nel cassonetto 14milioni e 954mila euro. Centesimo in più, centesimo in meno, ogni algherese ha pagato al vizio del gioco una tassa di 339 euro e 73 centesimi.

È vero che c’è chi sta ancora peggio, e i dati di Sassari rivelano che nel capoluogo la situazione è totalmente fuori controllo, ma questa non può essere una consolazione. A Sassari sono stati giocati 355milioni, 505mila e 510 euro, con una spesa pro capite per i 127 e 525 abitanti di 2mila e 787 euro e 73 centesimi, una perdita collettiva di 103milioni, 589mila e 684 e una perdita a testa di oltre 812 euro. Anche per questo il lavoro fatto dalla commissione consiliare ad Alghero, che ha già portato ad alcuni provvedimenti a opera dell’amministrazione comunale, potrebbe essere “esportato” anche a palazzo Ducale, sede del consiglio comunale sassarese.

Tornando nella Riviera del corallo, i numeri dicono che a farla da padrone sono le slot machine, con le quali gli algheresi hanno speso 24milioni, 920mila e 379 euro, perdendoci 7milioni, 18mila e 633 euro. Seguono le Videolottery, conosciute come Vlt, che alle tasche degli algheresi sono costate 2milioni e 200mila euro: sono la differenza tra i 17milioni, 824mila e 744 euro investiti e i 15milioni, 624mila e 148 euro incassati. Sì, perché la diffusione del mordo è figlia di un altro dato che, in forma aggregata, diventa attraente come il sogno di cambiar vita: nel 2016 gli algheresi hanno vinto – o meglio, credono di aver vinto – 43milioni, 610mila e 257 euro. Ma è una sconfitta per tutti.
 

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