La Nuova Sardegna

Alghero

Massaggi e prestazioni sessuali chiuso un centro gestito da cinesi

di Gian Mario Sias
Massaggi e prestazioni sessuali chiuso un centro gestito da cinesi

Operazione della polizia: tre persone sono state denunciate per favoreggiamento della prostituzione L’attività avviata un anno fa in via XXIV Maggio a due passi da una scuola. «I clienti? Molto discreti»

31 gennaio 2018
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ALGHERO. Insieme al marito e a una collaboratrice saltuaria avevano trasformato un centro per messaggi orientali in un “harem” abusivo. A dirla tutta, quel locale di via XXIV maggio – il vialone che corre di fianco al carcere e costeggia piazzale della Pace prima di affacciarsi sulla rambla di via Garibaldi, all’incrocio con via degli Orti – esercitava abusivamente anche l’attività per cui era sorto e per cui veniva reclamizzato: dai controlli degli agenti del commissariato di polizia di Alghero, guidati dalla dirigente Claudia Gallo, era emerso che i due titolari non avessero mai presentato una dichiarazione di inizio attività. Dopo aver regolarmente preso il locale in affitto, aver presentato la Dia per eseguire dei lavori di ristrutturazione e aver sistemato il salone di bellezza, avevano iniziato a operare senza alcuna autorizzazione. Come se non bastasse, avevano subito implementato i servizi offerti attraverso una intensa attività di promozione telefonica. Da quel che hanno potuto accertare gli investigatori nell’arco di quasi un anno di verifiche incrociate, alla contitolare erano intestate una serie di utenze telefoniche: alcune di queste comparivano su un sito online di annunci erotici. Tracciando l’oggetto delle conversazioni e ascoltando le testimonianze di alcuni clienti, gli agenti hanno avuto la certezza che la donna proponesse loro, oltre ai massaggi, delle prestazioni sessuali (tariffe da 30 euro). I tre cinesi sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione. Forti delle precedenti esperienze, dato che anche l’ultimo centro massaggi presente in città, in via Giovanni XXIII, era stato chiuso nell’agosto del 2016 per ragioni analoghe, subito dopo la sua apertura le forze dell’ordine hanno voluto vederci chiaro. I controlli sono partiti nel peggiore dei modi, e la constatazione che quel centro massaggi non fosse autorizzato ha indotto ad approfondire le indagini fino alla scoperta fatta mesi fa e annunciata solo ieri, al termine di una serie di attività di accertamento che hanno messo la parola fine all’attività illecita di quel locale. Il fatto che il centro massaggi si trovasse proprio di fronte all’istituto comprensivo “Asfodelo”, tra via XXIV maggio e via Asfodelo, ha destato un certo scalpore in città. Ma la notizia della sua chiusura non ha certo colto di sorpresa i residenti della zona, che per primi avevano manifestato perplessità per quel che succedeva lì dentro, e neanche i genitori dei piccoli che frequentano la scuola elementare di fronte. «Purtroppo lo sapevamo tutti, si diceva – ha confidato ieri un genitore all’uscita di scuola delle sue due figlie – ma devo riconoscere che erano molto discreti, e che durante l’orario scolastico né noi genitori, né i bambini, né la scuola abbiamo mai notato qualcosa di strano».

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