La Nuova Sardegna

Alghero

a Maria pia l’incubo della marea gialla

di Gianni Olandi

ALGHERO. Comincia con grosse difficoltà la stagione balneare sugli arenili della litoranea di Fertilia. Difficoltà provocate dalla presenza di quantitativi di alghe che nella dimensione di questi...

09 maggio 2018
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ALGHERO. Comincia con grosse difficoltà la stagione balneare sugli arenili della litoranea di Fertilia. Difficoltà provocate dalla presenza di quantitativi di alghe che nella dimensione di questi giorni non si erano visti da tempo. La battigia della lingua di sabbia che da San Giovanni arriva fino al litorale antistante il Palazzo dei Congressi di Maria Pia presenta vere e proprie montante di alghe che le mareggiate hanno raccolto proprio su quello spazio cosiddetto libero.

Cumuli alti oltre un metro e mezzo che stanno tormentando i bagnanti ma soprattutto gli operatori del comparto balneare e gli albergatori le cui strutture, che sono numerosissime, si affacciano in quel tratto di costa a nord della città. Quest'anno inoltre si è verificato un fenomeno piuttosto curioso: le mareggiate hanno aggredito l’imponente deposito di alghe di San Giovanni, dove avviene lo stoccaggio invernale, frammentando i banchi praticamente a mare disperdendo la paglia marina su buona parte della battigia in direzione di Fertilia dove si sono consolidati cumuli mai visti. Vale la pena di ricordare che la Regione autorizza siti di stoccaggio anche distanti dal luogo dove vengono raccolte le alghe spiaggiate. Il fenomeno ha fatto nascere un vero e proprio inghippo in quanto, essendo la battigia libera, si pone il problema della rimozione. I concessionari sostengono che la pulizia della battigia, proprio perché libera, non rientra tra le competenze previste dalle concessioni e su questa tesi la stessa Regione concorda, quindi dovrebbe intervenire l’ente locale. In questi giorni il Comune sta procedendo alla pulizia degli arenili non interessati dalla presenza degli stabilimenti balneari ma non i tratti di battigia antistanti le concessioni. Una sorta di contenzioso sotto l’ombrellone di maggio che ha provocato comunque una conseguenza non gradevole: nessuno libera la battigia dalle montagne di alghe. Gli albergatori sostengono che aver venduto la vacanza offrendo ai turisti sui propri siti immagini di spiaggia e mare crei qualche problema. E ci sono già infatti proteste e lamentele da parte degli ospiti e delle agenzie che hanno venduto il pacchetto Alghero. «Per i quantitativi di alghe che quest’anno hanno invaso le spiagge - dice l’architetto Bruno Costantino, vice presidente provinciale dei balneari della Sib -Confcommercio – ci sono tutti gli elementi per chiedere lo stato di calamità naturale. Le attività si trovano di fronte a costi che non possono sopportare, da una valutazione di tecnici ci sarebbero sulla battigia oltre 1.000 metri cubi di alghe». E siamo soltanto all’inizio. Intanto spunta un’altra tesi di tipo scientifico secondo la quale se è vero che le alghe proteggono in qualche modo i litorali sabbiosi, è anche vero che i banchi che si formano in prossimità delle spiagge impediscono il riporto di sabbia da parte del mare. Il contenzioso arriva tra l’altro nel momento sbagliato: da un paio di giorni è cominciata la stagione dei voli charter e dallo scalo Riviera del Corallo vengono annunciati nuovi collegamenti aerei già operativi che stanno raggiungendo un coefficiente di riempimento dei posti aereo decisamente positivo. Il Berlino, per citare l’ultimo arrivo, ha effettuato il volo inaugurale con 180 passeggeri. Tutta la capacità dei posti.



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