La Nuova Sardegna

Alghero

Manifestazione del centrodestra davanti all’ospedale civile

Manifestazione del centrodestra davanti all’ospedale civile

ALGHERO. «Bistrattata, depotenziata, dequalificata e completamente destrutturata». Il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Tedde, per descrivere la sanità algherese snocciola...

02 giugno 2018
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ALGHERO. «Bistrattata, depotenziata, dequalificata e completamente destrutturata». Il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Tedde, per descrivere la sanità algherese snocciola mezzo vocabolario. Ieri il centrodestra cittadino si è riunito davanti all’ospedale civile per dire che «non tolleriamo più il mancato avvio dei servizi necessari per ottenere il primo livello», come dice Tedde. Secondo Mario Conoci, esponente del Psd’Az catalano, «l’assessore regionale della Sanità si vanta dei risparmi, dicendo che i servizi non sono diminuiti, è necessaria un’azione forte del territorio per pretendere servizi migliori». Sul sistema che pensa solo ai numeri si scaglia anche Giorgia Vaccaro, coordinatrice cittadina della Lega. «Al centro non c’è più il cittadino, ma il pareggio di bilancio – afferma – le persone sono numeri, i bisogni reali non contano». Se Cagliari è lontana, per Gianfranco Langella di Fratelli d’Italia «l’incapacità è anche a livello locale, l’amministrazione non rivendica una sanità adeguata alle necessità della città, si attivi tutto il territorio». Il segnale più grave, per Stefano Lubrano del Patto Civico Alghero, è il «destino dell’ospedale marino, ormai segnato, mentre il sistema è in piedi grazie agli operatori». Lapidario Marco Di Gangi, presidente di Azione Alghero e vicecoordinatore regionale di Energie per l’Italia. «Chi dice che due ospedali sono troppi venga a rendersi conto – dice – così non si rispettano gli impegni». Monica Pulina del Gruppo misto di minoranza predica unità. «In passato il nuovo ospedale è stato un tema elettorale, da una parte e dall’altra – dice – ora stiamo uniti e chiediamo servizi adeguati». E Maria Grazia Salaris rilancia. «Chiediamo al sindaco di convocare il consiglio comunale a Cagliari perché i nostri interlocutori sono i politici – chiosa – cui chiediamo di intervenire, o di dimettersi se non sanno risolvere i problemi». (g.m.s.)

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