La Nuova Sardegna

Alghero

Cgil: «Caos nella sanità pubblica»

di Gianni Olandi

Il sindacato chiede una commissione urgente sulle carenze organizzative dei due ospedali cittadini

23 settembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Che la sanità pubblica algherese vivesse momenti difficili era noto. Era perfino nato un comitato in sua difesa, poco prima delle ultime amministrative, che lanciava l’allarme e proponeva iniziative comuni per raggiungere l’ipotesi ripetutamente annunciata sulla realizzazione di un nuovo ospedale. Oggi il quadro di inefficienze nei due ospedali viene rappresentato in maniera eloquente dai rappresentanti sindacali aziendali della Cgil Funzione Pubblica, Pietro Ara e Mauro Marras, con la condivisione di Antonio Canalis della segreteria territoriale.

I sindacalisti accendono i riflettori in particolare sulla situazione che si registra nel reparto di Medicina dove si assiste al «penoso fenomeno dei ricoveri impropri». Una situazione - secondo il sindacato - fuori controllo visto che ai 42 posti letto si aggiungono regolarmente i cosiddetti “posti aggiuntivi”, cioè barelle sistemate nei corridoi. Nei giorni scorsi queste sistemazioni hanno interessato 11 pazienti. Superfluo evidenziare i problemi, oltre a quelli che affrontano personalmente i malati, che nascono in questa situazione confusa, anche di tipo ordinario e logistico. E sempre sul reparto di Medicina donne i sindacalisti evidenziano che nonostante le promesse della Asl, da quando il reparto è stato aperto, ormai un paio di anni, le attrezzature sono sempre le stesse: vecchi letti manovrati a manovella e mal funzionanti, sedie e comodini insufficienti e in pessime condizioni, armadi le cui lamiere sono ormai fatiscenti, perfino l’area soggiorno si trova in una condizione penosa al punto che le pazienti debbono consumare i pasti a letto, senza l’ausilio dei carrelli servitori. Perfino il frigo della cucinetta è fuori servizio ormai da oltre un anno.

Pietro Ara, Mauro Marras e Antonio Canalis a proposito della promozione di Alghero a primo livello con Ozieri parlano di “favole”. «Era stata annunciata l’apertura della terapia sub intensiva, del reparto di oncologia, della lungodegenza e perfino di un nuovo ospedale – affermano – ma niente è cambiato, anzi, il sistema sanitario algherese appare allo sbando, gestito in maniera inadeguata». I sindacalisti citano poi una situazione particolare: per il trasporto dei malati ad altri ospedali o per eseguire visite specialistiche, c’erano 5 addetti, ora ce n’ è uno solo. Facile immaginare le difficoltà di programmare i trasporti esterni. Perfino la tanto decantata Tac dell’Ospedale Marino si è rivelata inadeguata: serve solo per il rachide e il ginocchio. Per le altre risonanze bisogna andare in giro tra i centri radiologici del territorio.

Ma non solo: mancano medici e infermieri. «Con il perdurare di questa situazione – dicono i rappresentanti della Cgil Fp – la sanità algherese rischia la paralisi». Ara, Marras e Canalis chiedono «una immediata inversione di tendenza. Siamo disponibili al confronto e proponiamo all’assessore regionale alla Sanità, alla dirigenza Ats e Assl di Sassari la costituzione di una commissione che affronti una seria analisi delle carenze organizzative, a cominciare dalla appropriatezza del ricoveri. Va recuperato in buona sostanza lo spirito della legge di Riforma Sanitaria promossa in Sardegna dalla giunta regionale».



La strage

Famiglia sarda sterminata in Germania, sgomento nell'isola: «Le loro radici sono qui, tornavano spesso»

di Giancarlo Bulla
Le nostre iniziative