La Nuova Sardegna

Alghero

Un centro antiviolenza per le donne maltrattate

di Gian Mario Sias
Un centro antiviolenza per le donne maltrattate

A Fertilia opereranno nove volontarie affiancate da psicologi e avvocati Preoccupa il diffondersi tra i più giovani del fenomeno della «droga dello stupro»

06 novembre 2018
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ALGHERO. «Donne, abbiate il coraggio di denunciare le violenze – sessuali, fisiche, psicologiche e morali – di cui siete vittime e non temete a chiedere aiuto». Il pestaggio subito tre settimane fa da una studentessa algherese di 21 anni da parte del suo fidanzato di 29 anni, anche lui di Alghero, restituisce ancora maggiore attualità all’appello congiunto che tutte le componenti della Rete delle donne fanno proprio nel giorno in cui annunciano l’apertura di un centro anti-violenza ad Alghero. A Fertilia, per essere precisi, nell’edificio che ospitava l’ex ufficio demografico. Aprirà due volte alla settimana e sarà gestito da nove volontarie che ci sono formate specificamente per saper essere d’aiuto a chi fugge dalla violenza e non riesce a spezzare quelle catene fatte di dolore, umiliazione, soprusi, sottomissione, paura, vergogna, senso di inadeguatezza, di inferiorità, di colpa. Dal 25 novembre tutte le donne di Alghero, ma anche gli uomini, potranno contare su un sistema di affiancamento che sarà operativo 24 ore su 24 tutti i giorni grazie all’attivazione di un call center. Al sistema si affiancheranno avvocati – già in tre, donne, algheresi, hanno dato la propria disponibilità al patrocinio gratuito – ma anche psicologi attualmente in fase di formazione, operatori del 118 e dell’Assl, a iniziare da chi lavora al pronto soccorso ed è il primo interfaccia con la parte più sbagliata di ogni rapporto tra uomo e donna: quello basato sulla violenza, di qualsiasi forma. Il progetto è stato presentato ieri dalla Rete delle Donne, network cui aderiscono singole donne ma anche associazioni come “Fiochi azzurri Fiochi rosa”, Unicef e Fidapa. L’idea di un centro anti-violenza è stata immediatamente sposata dall’amministrazione comunale, rappresentata per l’occasione dalla sua “quota rosa”: le assessore Lalla Cavazzuti, Gabriella Esposito e Ornella Piras e le consigliere Giusy Piccone, Franca Carta ed Elisabetta Boglioli. Pieno e incondizionato anche l’appoggio della commissione Pari Opportunità del Comune di Alghero, che ieri c’era e che c’è stata lungo tutto il percorso che ha portato all’apertura di un servizio «che opererà in piena sintonia con il centro di ascolto per uomini maltrattanti di Sassari, perché è essenziale che si lavori su entrambi i fronti», come spiega Speranza Piredda, presidente della Rete delle Donne. La presenza di un centro consentirà di conoscere i dati più da vicino, ma «incrociando quelli a disposizione delle forze dell’ordine, del pronto soccorso, dei servizi sociali e della Rete delle donne possiamo senz’altro affermare che ad Alghero i numeri fanno spavento». Preoccupa, in particolare, il diffondersi della violenza tra i più giovani e il fenomeno della «droga dello stupro, di cui ci risultano diversi casi». Le vittime, da oggi, sanno su chi poter contare.

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