La Nuova Sardegna

Alghero

Nell’agro non arrivano le autobotti

L’unico mezzo rimasto è in officina, il Comune assicura che risolverà il problema

07 novembre 2018
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ALGHERO. Nonostante interrogazioni, petizioni, allarmi e situazioni arcinote, alla fine è successo lo stesso: oltre 150 famiglie residenti nell’agro di Alghero sono rimaste senz’acqua. A denunciare il disservizio e a spiegare le responsabilità del Comune di Alghero è il consigliere comunale Emiliano Piras, che un mese fa in aula aveva ricevuto precise rassicurazioni. «L’approvvigionamento idrico delle utenze non raggiunte dalla condotta è un diritto, a molti algheresi è stato negato», dice a chiare lettere Emiliano Piras. «Da alcune settimane una delle due autobotti del Comune, è stata dismessa definitivamente perché vecchia e vittima di un danno irreparabile», spiega. «Con una sola autobotte il servizio non è stato erogato regolarmente – prosegue – e addirittura si è arrivati all’interruzione totale perché l’unico mezzo rimasto è stato portato in officina per una riparazione, senza garantire continuità di servizio con un affidamento esterno temporaneo, proprio come invece era stato promesso al consiglio comunale». A nulla sono valse raccolte firme e altre azioni di sensibilizzazione «di cui il Comune è stato destinatario da almeno due settimane», riferisce Piras. La risposta di Porta Terra? «Silenzio totale», accusa. Ieri, stanco di mancate risposte e rimpalli vari, Emiliano Piras ha denunciato pubblicamente che «il disservizio continuerà per chissà quanto, perché il mezzo non è stato ancora riparato, e tante famiglie senza acqua dovranno ancora a rivolgersi ad aziende private, con costi decisamente più alti». La sua sortita pubblica ha suscitato la reazione dell’amministrazione. «Il servizio non subirà alcuna sospensione, è al via un affidamento temporaneo d’urgenza per il trasposto dell’acqua ai residenti dell’agro che ne fanno abitualmente richiesta», assicura Porta Terra. Tacciato di allarmismo, Emiliano Piras controreplica. «Posto che il servizio è interrotto dal 20 ottobre, il provvedimento d’urgenza annunciato dal Comune è lo stesso assicurato un mese fa – dice – ci si attivi per una soluzione definitiva, si stipuli una convenzione con Abbanoa o si faccia un leasing per acquistare un’altra autobotte». Intanto gli interessati sono sul piede di guerra: se non si risolverà il disagio entro pochi giorni, ci saranno nuove forme di protesta. Già per oggi è stato minacciato un sit-in di fronte agli uffici tecnici del Comune. (g.m.s.)

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