La Nuova Sardegna

Alghero

Maria Pia, una pineta diventata terra di nessuno

di Pinuccio Saba
Maria Pia, una pineta diventata terra di nessuno

Alberi pericolanti, rifiuti ed escrementi, staccionate e cartelli divelti. Difficile sorvegliare un’area così vasta anche per la carenza di risorse

06 ottobre 2019
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ALGHERO. La pineta di Maria Pia sembra soffrire un degrado senza precedenti. Un degrado che va avanti da tempo, è bene sottolinearlo, acuito dal precario stato di salute dei pini, aggrediti da un parassita che li fa seccare e diventare fragili e instabili. Pini ormai irrecuperabili, fonte di potenziale pericolo per chi attraversa la pineta, e che per questa ragione sono stati abbattuti. Almeno in parte.

Basta fare una passeggiata, nelle zone aperte al pubblico, per vedere gli alberi pericolosamente inclinati oppure grossi rami che sembra stiano per precipitare al suolo. Una situazione alla quale si è messo rimedio, almeno in parte, con il taglio di pini più a rischio.

Ma a Maria Pia, quello dei pini rischia di essere il male minore. La pineta, infatti, è meta continua di turisti maleducati, vandali e persone che hanno eletto la zona alberata come loro residenza abituale. In pratica alcune zone della pineta sono diventate latrine a cielo aperto, utilizzate da turisti maleducati e residenti senza fissa dimora.

Alcuni tratti di pineta sono letteralmente impraticabili a causa anche dell’odore insopportabile. Per non parlare dei rifiuti abbandonati, nonostante le presenza dei cestini in spiaggia e dei cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti proprio davanti alle aree di sosta adiacenti la zona alberata. Ma la pineta è anche teatro delle “imprese” dei vandali che, soprattutto di notte, scorrazzano danneggiando tutto quello che trovano nell’area alberata. E così i cartelli che indicano i sentieri e le zone vietate (l’area dunale) sono stati rimossi e gettati via o ridotti a pezzi.

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Non solo, anche alcune staccionate sono state divelte e le assi lanciate sui sentieri o abbandonate fra le piante di pino pericolanti. Non mancano neppure i tentativi di trasformare la pineta in un immenso braciere. Inoltrandosi fra gli alberi ci si imbatte spesso in quelli che sono evidenti tentativi di appiccare il fuoco, grazie anche alla presenza di rami secchi- Tentativi andati fortunatamente a vuoto.

I barracelli, ai quali è stato affidato anche il compito di contribuire alla vigilanza sulla pineta, fanno quel che possono: con i mezzi a loro disposizione, devono effettuare servizi di sorveglianza su un’area molto vasta che comprende le borgate e le imprese agricole della Nurra di Alghero. Un problema, quello della scarsità di risorse, comune a tutte le forze dell’ordine.

Una soluzione potrebbe essere la realizzazione di un impianto di videosorveglianza. Soluzione della quale si è parlato nelle scorse settimane, ma resta da capire chi deve mettere mano al portafogli visto che la pineta rientra nel demanio (regionale? statale?) e per installare le telecamere all’interno della pineta si rende necessario un accordo che coinvolga tutti gli enti interessati, dalla Regione al governo centrale, al Comune di Alghero.

Un proplema, al momento, senza soluzioni. Con buona pace di chi negli anni si è adoperato per trasformare una “boscaglia incolta” in un’area albera a disposizione di cittadini e turisti.
 

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