La Nuova Sardegna

ALGHERO. L’emergenza incendi delle scorse ore non ha interessato direttamente il territorio comunale di Alghero, ma il disastro che il fuoco ha combinato tutt’intorno, a iniziare dal clamoroso rogo nelle campagne di Bosa, fino ai primi chilometri della litoranea che collega le due località balneari, ripropone l’urgenza di assicurare nella Riviera del corallo, un presidio sempre più adeguato al ruolo che la città catalana recita anche al di là dei confini territoriali comunali. Così, mentre l’amministrazione Conoci ha fatto le corse contro il tempo per mettere a disposizione del ministero dell’Interno il terreno su cui costruire una nuova caserma e ha passato la palla a Roma e a Sassari per gli adempimenti conseguenti, resta ancora da risolvere un aspetto altrettanto delicato: la dotazione organica del distaccamento che nel frattempo continua ad arrangiarsi come può nella vecchia struttura di via Napoli, alla Pietraia. Sulla necessità di compiere in questa direzione passi significativi e spediti è intervenuto Marco Tedde. Il leader di Forza Italia ad Alghero, tra i registi dell’amministrazione Conoci, è stato chiarissimo. «Occorre potenziare senza tentennamenti l’organico dei vigili del fuoco del distaccamento di Alghero e realizzare la nuova caserma nell’area che avevamo già individuato alla Scaletta nel 2010 e che oggi è stata ceduta dal Comune al ministero», dice l’ex sindaco ed ex consigliere regionale, senza dimenticare, oltre all’incendio sulla Alghero-Bosa di due notti fa, quel che sta emergendo dall’inchiesta sul rogo che nel luglio del 2017 ha devastato l’immobile tra via Vittorio Emanuele, via Barraccu, via Mazzini e via Botticelli. «Dopo quel rogo il distaccamento di Alghero è salito a un livello che prevede in organico nove operatori, di cui sette in servizio, mentre attualmente sono in sette, di cui cinque in servizio – denuncia Tedde – questa carenza comporta gravi rischi per l’incolumità dei cittadini». (g.m.s.)