La Nuova Sardegna

Alghero

Rifiuti a Carrabuffas: «L’intesa non c’è»

Il Consorzio smentisce il Comune: no al porta a porta, al voto sull’isola ecologica

29 ottobre 2019
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ALGHERO. «Accordo col Comune per il porta a porta? Inesistente. Via libera a una nuova isola ecologica? Nemmeno». Pietrina Carta, presidente del Consorzio strada di Carrabuffas è perentoria. L’annuncio dato dall’amministrazione comunale qualche giorno fa, in seguito al confronto pubblico ospitato nella sala conferenze della Fondazione Alghero, al Quarter, non le va proprio giù. Né a lei né agli altri consiglieri dell’ente consortile di cui è a capo.

«Il Comune di Alghero annuncia un accordo avvenuto con i residenti di Carrabuffas per la raccolta porta a porta e l’individuazione di una nuova isola ecologica», premette Pietrina Carta. «Ma i rappresentanti del consorzio degli utenti, i consiglieri dello stesso e la presidente sottolineano che tale accordo al momento è inesistente», è la ferma puntualizzazione che arriva dall’area extraurbana più vicina al centro abitato di Alghero.

«Al momento inesistente»: una formula che lascia intuire che magari a Carrabufas non abbiano gradito i tempi della comunicazione, un po’ troppo tempestiva rispetto allo stato dell’arte della trattativa, ma che prima o poi un accordo possa esserci.

Ma non per tutto. «Sul porta a porta la posizione del consorzio è stata ed è chiarissima: assoluta contrarietà», ribadiscono presidente e consiglieri del Consorzio. Quanto all’isola ecologica, la proposta logistica dell’assessore Andrea Montis prevede lo spostamento a un punto diverso da quello attuale e l’inserimento di tecnologie in grado di tenere alla larga gli incivili, in primis quelli che arrivano lì dagli altri quartieri.

Anche in questo caso non c’è un accordo, ma «io stessa ho indetto una votazione affinché siano gli utenti, ossia chi vive nell’area, a esprimersi e a decidere», dice Pietrina Carta. Per inciso, «chi non ha ricevuto il modulo potrà ritirarlo nella sede del consorzio, in via Costa 47», comunica.

I componenti del consiglio consortile ribadiscono che «le motivazioni per rifiutare il porta a porta sono molte e valide» e che traggono spunto anzitutto «dalle esperienze negative già decretate in altri Comuni per simili contesti». Altro che accordo, insomma. «attendiamo i risultati della consultazione – conclude Carta – e poi avvieremo il dialogo col Comune». (g.m.s.)

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