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Alghero, rischiava di morire di fame: arrivano le flebo per salvare Monica

di Giovanni Bua
Alghero, rischiava di morire di fame: arrivano le flebo per salvare Monica

La Assl: «I farmaci per la nutrizione sono stati ordinati». La figlia della donna malata del morbo di Crohn: «Gioia e paura»

03 novembre 2019
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SASSARI. La “vita” liquida che può fare rifiorire Monica arriverà nella farmacia dell’ospedale di Alghero all’inizio della prossima settimana. Lo assicurano la Direzione della Assl Sassari e il Servizio farmaceutico territoriale, che hanno completato l’ordine del farmaco salvavita giovedì 31, e messo a disposizione della donna di 43 anni, affetta dal morbo di Crohn, un’altra sacca per la nutrizione parenterale. L’unica con cui la donna, pian piano prosciugata dalla malattia, si può nutrire. È arrivata a pesare 37,5 chili, ne deve prendere almeno 10 per operarsi per una fistola duodeno-ileale che non le consente di digerire e assorbire gli alimenti. «E per farlo – spiega la figlia Noemi – serve la terapia giusta. Quella che adesso finalmente arriverà. E che per noi sarà il regalo più bello».

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Lei, insieme alla sorella di 18 anni e al fratellino di 5, sono i guerrieri che hanno raccontato sulle pagine della Nuova Sardegna la battaglia di mamma Monica, quella malattia combattendo la quale sono cresciuti. E che ora avevano paura prendesse il sopravvento. Loro hanno descritto quella sua alimentazione racchiusa all'interno di una sacca di Olimel, dal colore biancastro, e dall'orribile odore, inoculata in vena da una flebo sempre attaccata. Farmaci che non sono quelli che lei dovrebbe assumere e non sono sufficienti a nutrirla. «Mia madre sta male e noi tutti siamo distrutti - dice - vorremmo solo che stesse meglio. La notizia di questo farmaco che arriva è una gioia, trattenuta solo dalla paura che succeda qualcosa, che il farmaco non arrivi, che oltre al crollo fisico a mia madre si spezzi il cuore».

Paure che l’Assl si prende la responsabilità di fugare una volta per tutte: «Ci siamo immediatamente attivati per acquisire le sacche per la nutrizione parenterale indicate nel piano terapeutico, completando l’ordine nella giornata di giovedì 31 ottobre: la consegna del farmaco, non incluso nelle gare ordinarie, è prevista nel corso della prossima settimana. Nel frattempo il Servizio Farmaceutico Territoriale, d'accordo con il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, ha messo a disposizione della paziente un’altra sacca per la nutrizione parenterale. Comprendiamo il disagio avvertito dalla paziente e la rassicuriamo sulla tempestiva presa in carico della problematica».

Energia pura per chi da settimane aspetta una risposta. Tra una decina di giorni Monica dovrebbe sottoporsi a un intervento chirurgico per una fistola duodeno-ileale che non le consente di digerire e assorbire gli alimenti. Ma per affrontare una sala operatoria senza rischi, dovrebbe aumentare di almeno dieci chili. Ed è per questo che viene bombardata con distillati di calorie liquide. L'obiettivo è rimetterla in forma nel più breve tempo possibile. La terapia però non sta procedendo secondo programma. «Dopo un lungo calvario mia madre è approdata al Gemelli – ha raccontato Nadia –, Il gastroenterologo le ha diagnosticato la fistola, ha fissato l'intervento e ha prescritto un piano terapeutico e attivato l'assistenza domiciliare nella nostra residenza di Alghero. Le calorie giornaliere da assumere sono 2200 da somministrare con una sacca a 84 ml l'ora». Ma quando l'infermiera dell'Adi si è presentata a domicilio portando con sè il materiale terapeutico, facendo un rapido confronto con le prescrizioni del Gemelli è chiaro che non c'è corrispondenza tra farmaci e indicazioni mediche: a Roma raccomandavano 2200 kcalorie, la sacca ne conteneva 1050. Inizia la caccia, alla Farmacia di Sassari si trovano sacche da 1400 kcal. La farmacia di Alghero trova una sacca con 1710 kcal e un'altra da 1600 kcal. E purtroppo i risultati si vedono: in 15 giorni Monica aumenta di un solo chilo. E la paura cresce.

Abbastanza da spingere Noemi a chiamare La Nuova, ultima speranza di un calvario di cui non si vede la fine. Ieri la risposta dell’Assl, e la speranza che riprende a scorrere, dentro le flebo che arriveranno, dentro i cuori di una famiglia di nuovo pronta a combattere, per riconquistare la sua felicità.
 

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