Alghero, centrodestra nel caos: per Conoci un mese duro
di Gian Mario Sias
Scontento e dissidi nei partiti della coalizione di centrodestra, il sindaco dovrà fare da paciere
30 novembre 2019
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ALGHERO. Nel centrodestra è “tutti contro tutti”. Sorrisi e abbracci della “invicibile armada” che il lunedì 17 giugno invase piazza Porta Terra sembrano già un ricordo. Cinque mesi e spiccioli sono bastati per ridimensionare l’entusiasmo, farlo scontrare con la realtà e farlo naufragare di fronte all’impossibilità di trovare assetti di governo che soddisfacessero le aspettative partitiche o personali di tutti.
Il sindaco Mario Conoci, senza avere manco il tempo di macchiarsi di eventuali colpe gravi o di srotolare il suo progetto amministrativo e accantierarlo, fa i conti con una situazione ai limiti del gestibile. Delle otto forze schierate con i cannoni puntati verso le tre liste bruniane, nessuna è immune dal virus. Forse Forza Italia, che ha già incassato due assessorati, con tanto di galloni da vicesindaca per Giovanna Caria, e la presidenza della Fondazione Alghero: la poltrona di Andrea Delogu è tra le più ambite in assoluto. Sta benino l’Udc, anche se le donne di spicco del partito – Nina Ansini e Marisa Castellini – non sembrano contentissime della situazione.
Per il resto non c’è pace da nessuna parte. I primi delusi sono stati quelli del Partito dei sardi: fuori dal consiglio, Gavino Tanchis e compagni sono usciti di scena anche al momento di comporre giunta e cda vari. Poi è esplosa la “grana” Lega. I tre consiglieri eletti dai salvinani – Monica Pulina, Giovanni Monti e Leonardo Polo – sono arrivati in via Columbano senza felpe o giubbotti militari. Equilibri regionali hanno garantito al presidente del consiglio regionale, Michele Pais, di spuntarla e indicare l’assessora Giorgia Vaccaro. Ma la base è scontenta e gli altri partiti non accettano più un’assessora senza consiglieri. Intanto i tre sono corteggiatissimi. Gli strizzano l’occhio il sindaco Conoci e il consigliere regionale Piero Maieli, sardisti ma invisi a Tore Pintus, riferimento del partito in città, e a Giuliano Tavera, segretario dei quattro mori algheresi: hanno lottato per imporre Conoci all’alleanza, ma si sentono traditi perché il sindaco ha accettato che la sua candidatura gli fosse addebitata al momento di prendere il manuale Cencelli.
A Pulina e Monti, poi, guardano anche i Riformatori: in consiglio dopo cinque anni, vogliono rinforzarsi e alzare la posta. Ci sarebbe anche Noi Con Alghero, dove ci sono già tante correnti quanti assessori e consiglieri. L’ultima seccatura è Fratelli d’Italia. L’assessore Marco Di Gangi, il consigliere Christian Mulas e le loro truppe vengono considerati “fratellastri” dalla destra cittadina di Ennio Ballarini e Adriano Grossi. Tra ieri e avantieri sono nati due circoli, uno di maggioranza e uno di opposizione. E ieri è saltata l’elezione del cda del Parco di Porto Conte. Per Conoci dicembre durerà “més que un mes”.
Il sindaco Mario Conoci, senza avere manco il tempo di macchiarsi di eventuali colpe gravi o di srotolare il suo progetto amministrativo e accantierarlo, fa i conti con una situazione ai limiti del gestibile. Delle otto forze schierate con i cannoni puntati verso le tre liste bruniane, nessuna è immune dal virus. Forse Forza Italia, che ha già incassato due assessorati, con tanto di galloni da vicesindaca per Giovanna Caria, e la presidenza della Fondazione Alghero: la poltrona di Andrea Delogu è tra le più ambite in assoluto. Sta benino l’Udc, anche se le donne di spicco del partito – Nina Ansini e Marisa Castellini – non sembrano contentissime della situazione.
Per il resto non c’è pace da nessuna parte. I primi delusi sono stati quelli del Partito dei sardi: fuori dal consiglio, Gavino Tanchis e compagni sono usciti di scena anche al momento di comporre giunta e cda vari. Poi è esplosa la “grana” Lega. I tre consiglieri eletti dai salvinani – Monica Pulina, Giovanni Monti e Leonardo Polo – sono arrivati in via Columbano senza felpe o giubbotti militari. Equilibri regionali hanno garantito al presidente del consiglio regionale, Michele Pais, di spuntarla e indicare l’assessora Giorgia Vaccaro. Ma la base è scontenta e gli altri partiti non accettano più un’assessora senza consiglieri. Intanto i tre sono corteggiatissimi. Gli strizzano l’occhio il sindaco Conoci e il consigliere regionale Piero Maieli, sardisti ma invisi a Tore Pintus, riferimento del partito in città, e a Giuliano Tavera, segretario dei quattro mori algheresi: hanno lottato per imporre Conoci all’alleanza, ma si sentono traditi perché il sindaco ha accettato che la sua candidatura gli fosse addebitata al momento di prendere il manuale Cencelli.
A Pulina e Monti, poi, guardano anche i Riformatori: in consiglio dopo cinque anni, vogliono rinforzarsi e alzare la posta. Ci sarebbe anche Noi Con Alghero, dove ci sono già tante correnti quanti assessori e consiglieri. L’ultima seccatura è Fratelli d’Italia. L’assessore Marco Di Gangi, il consigliere Christian Mulas e le loro truppe vengono considerati “fratellastri” dalla destra cittadina di Ennio Ballarini e Adriano Grossi. Tra ieri e avantieri sono nati due circoli, uno di maggioranza e uno di opposizione. E ieri è saltata l’elezione del cda del Parco di Porto Conte. Per Conoci dicembre durerà “més que un mes”.