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Alghero, abusi sessuali nella scuola di ballo: l’inchiesta si allarga

di Gian Mario Sias
Alghero, abusi sessuali nella scuola di ballo: l’inchiesta si allarga

È un insegnante 64enne l’uomo arrestato dopo la denuncia di una ex allieva. Carabinieri al lavoro per verificare se ci sono stati altri episodi di violenze sessuali

12 dicembre 2019
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ALGHERO. Potrebbe essere un maniaco seriale. È l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti impegnati con l’indagine che nei giorni scorsi ha portato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari a emettere un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un algherese di 64 anni. L’uomo, un insegnante di ballo, è accusato di atti sessuali con minore, violenza sessuale e minaccia. Difeso dall’avvocato Elias Vacca, presto sarà interrogato. Dovrà tentare di dare una spiegazione ai riscontri investigativi raccolti dai carabinieri della stazione di Alghero, le cui indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Maria Paola Asara, in seguito alla denuncia presentata da una ragazza di 18 anni. Era una sua ex allieva e non appena è diventata maggiorenne, con grandissimo coraggio, ha raccontato ai militari di tutto quello che aveva dovuto subire quando era ancora quattordicenne.

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Ha riferito di quell’adulto che la costringeva ad avere rapporti sessuali, che si appartava con lei in posti isolati e le imponeva di fare sesso, che ha trasformato la sua adolescenza in un inferno, minacciandola di morte per paralizzare ogni suo istinto di ribellione, per imporle il silenzio, sperando così di passarla liscia. La paura di non essere creduta, di essere derisa o, peggio, di essere ammazzata, le ha impedito per tanto tempo di liberarsi di quell’incubo ricorrente.

Ma lo scorso novembre, a distanza di anni, quella ragazzina su cui per diverso tempo il maestro di ballo ha esercitato tutta la sua violenza fisica e psichica ha trovato dentro di sé il coraggio di vuotare il sacco, consentendo alle forze dell’ordine di incastrarlo.

Ora, fiutando qualcosa di strano nel corso delle indagini svolte sin qui, gli investigatori vogliono capire se nella sua rete siano finite anche altre ragazzine che magari, ispirate dall’esempio della giovane donna che ha sporto denuncia, possano farsi forza e parlare, confermando un’ipotesi che viene ritenuta assai verosimile, sebbene gli inquirenti abbiano scelto il silenzio assoluto per proteggerla dal clamore mediatico e per ricompensare il suo straordinario coraggio, che forse un giorno la aiuterà a rimarginare le profonde cicatrici che questa storia le ha lasciato appiccicate addosso. Una settimana fa i carabinieri della stazione di Alghero, la cui attività investigativa ha permesso di accertare i fatti denunciati, gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal gip su richiesta della Procura.

A far partire l’indagine culminata col provvedimento del gip è stata proprio la denuncia presentata dalla vittima. Un racconto lucido, circostanziato, coraggioso.

Ci ha messo del tempo a liberarsi della oggettiva condizione di inferiorità psichica e fisica prodotta dalla sua età, dalle violenze subite e dalle minacce con cui le veniva imposto il silenzio. Ma alla fine si è liberata, ha denunciato tutto, superando anche quelle resistenze sociali per cui riesce persino difficile essere creduta, essere presa sul serio.

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