La Nuova Sardegna

Alghero

il bilancio di fine mandato 

Cadeddu: «Fondazione Alghero la nuova strada è tracciata»

ALGHERO. È stato il primo presidente della Fondazione Alghero indicato dal sistema economico dopo l’ingresso dei privati nella proprietà. È stato il presidente della Fondazione Alghero che ha...

27 dicembre 2019
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ALGHERO. È stato il primo presidente della Fondazione Alghero indicato dal sistema economico dopo l’ingresso dei privati nella proprietà. È stato il presidente della Fondazione Alghero che ha sperimentato un capodanno più lungo, con due grandi eventi per riempire la settimana tra Natale e San Silvestro, e che ha investito pesantemente anche sulla Pasquetta per rinforzare l’offerta nei mesi spalla. Ha guidato la Fondazione in regime di proroga sino a novembre, lasciandosi sfiorare dal fuoco incrociato delle polemiche sui conti della struttura di largo San Francesco. Ha preso in mano la partita dell’organizzazione interna, tracciando il percorso da seguire per dare stabilità alla struttura della Fondazione.

Senza polemiche, senza sassolini da levarsi dalle scarpe, senza rimpianti e con massicce dosi di orgoglio e soddisfazione, Massimo Cadeddu, presidente della Confcommercio di Alghero e interlocutore privilegiato e interfaccia della politica col sistema economico e produttivo, traccia il suo bilancio e indica la via da seguire. Lo fa proprio mentre il calendario degli eventi scorre e gli appuntamenti si alternano a pieno regime. «Evidentemente i soldi c’erano», è l’unico commento a proposito del “walzer” su cifre che ha ben in mente. «Ho lasciato nelle casse della Fondazione 1 milione, nessun debito se non i pagamenti correnti, i dipendenti e le cooperative regolarmente retribuiti», è il bilancio che liquida in fretta per parlare di altro, di prospettive.

«L’ingresso dei privati è stato funzionale per avviare la trasformazione della Fondazione, per dargli un taglio da impresa culturale e turistica», spiega. «Col capodanno a doppia data, con la Pasquetta in grande stile, con il lavoro per l’incoming e la costruzione della “Destinazione Alghero” si è speso molto, senza dubbio – dice Cadeddu – ma bisogna guardare anche a quel che di quegli eventi è rimasto sul territorio, a iniziare dal boom di presenze tra Natale e Capodanno dello scorso anno, con numeri che non si vedevano da un po’». Spendere per guadagnare, come un’impresa, perché l’obiettivo non è fare utili. Neanche andare in rosso, ovvio, «ma la Fondazione ha finanziamenti certi, e su quelli deve investire», insiste l’ex presidente della Fondazione. Sul come, lui ha le idee chiare. «Anzitutto bisogna dare stabilità alla struttura, che opera con senso di responsabilità e preparazione ma che deve poterlo fare in condizioni differenti», è il suo parere. Dare fondamenta alla struttura del Quarter è il primo passo utile verso l’obiettivo: «operare a 360 gradi per costruire una “Destinazione Alghero” frutto dell’interazione con Comune, attori locali, aeroporto, porti e Regione», insiste anche per rivendicare il percorso tracciato nell’anno e mezzo in cui lui è stato alla guida del consiglio di amministrazione di cui facevano parte anche Dario Pinna e Renata Fiamma. «Tutti insieme abbiamo tracciato un percorso per delineare la destinazione e agevolare la destagionalizzazione – conclude Cadeddu – il vero compito della Fondazione è quello». (g.m.s.)

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