La Nuova Sardegna

Alghero

Tedde denuncia: «Stanno bloccando la ripartenza del Marino»

Tedde denuncia: «Stanno bloccando la ripartenza del Marino»

ALGHERO. «Chi o cosa ostacola la riattivazione di chirurgia ortopedica all’ospedale Marino di Alghero? Intervengano l’assessore Nieddu e il commissario Ats Steri a sbloccare un servizio essenziale...

22 aprile 2020
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ALGHERO. «Chi o cosa ostacola la riattivazione di chirurgia ortopedica all’ospedale Marino di Alghero? Intervengano l’assessore Nieddu e il commissario Ats Steri a sbloccare un servizio essenziale per il territorio».

L’ex sindaco Marco Tedde richiama l’attenzione sul fatto che il provvedimento del direttore sanitario dell’Ats del 12 marzo, col quale è stata disposta la ripresa degli interventi di chirurgia ortopedica per i casi di urgenza-emergenza presso l’ospedale Marino di Alghero, è stato completamente disatteso. «Evidentemente ci sono ostacoli soggettivi o obbiettivi che gli algheresi vorrebbero conoscere», sottolinea Tedde. L’ex sindaco ricorda che a seguito della grande manifestazione popolare del 15 febbraio sembrava essersi avviato un percorso virtuoso, sfociato poi nella disposizione di ripresa dell’attività chirurgica, evidentemente su sollecitazione di Nieddu e Steri. «Purtroppo, dopo 2 o 3 piccoli interventi la chirurgia dell’ospedale Marino è ritornata nell’oblio e i pazienti vengono dirottati a Ozieri – denuncia Marco Tedde –. Rappresentando plasticamente la prosecuzione dell’opera di smantellamento iniziata ad aprile del 2017, allorché l’equipe anestesiologica iniziò a non offrire assistenza dopo le ore 14 presso i reparti di ortopedia e di riabilitazione del Marino, precedentemente sempre assicurata, impedendo l’esecuzione di interventi di chirurgia protesica e non assicurando assistenza anestesiologica notturna anche a pazienti in condizioni critiche. Ancora non è dato comprendere – conclude Tedde – perché in questi tre anni è stata bloccata quella attività chirurgica d'avanguardia che caratterizzava l’ortopedia algherese, degradando la preparazione chirurgica dei medici e l'attività dei ferristi, lasciando il reparto praticamente privo di operatività e determinando perdita di professionalità anche negli infermieri».

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