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Alghero

Otto mosse strategiche per uscire dalla palude

di Luca Fiori
Otto mosse strategiche per uscire dalla palude

L’Unità tecnica operativa presenta il piano da proporre a Governo e Regione Obiettivo principale un sistema di sorveglianza sanitaria per garantire sicurezza

01 maggio 2020
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ALGHERO. Otto mosse strategiche e un obiettivo urgente: far rialzare la testa alla città in ginocchio e trasformala in un modello da esportare con orgoglio e con il marchio “Alghero città sicura”, il brand che dovrà diventare la bandiera della rinascita.

Il piano d’attacco è stato studiato nei dettagli dall’Unità tecnico-operativa messa in piedi dal Comune di Alghero per tracciare un percorso multidisciplinare attraverso cui il territorio possa uscire dalla crisi post pandemica, ma anche per delineare un modello applicabile altrove.

Le otto proposte da mettere in campo immediatamente verranno sottoposte a Governo e Regione con l’ambizione non solo di tirare fuori la città dalla sabbie mobili ma anche di offrire strategie di salvataggio esportabili ovunque. Le mosse per ripartire sono state presentate ieri dal sindaco Mario Conoci e dal coordinatore della task force del Comune Mariano Mariani. Con loro anche Giovanni Sotgiu, epidemiologo e ordinario del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e sperimentali dell’Università di Sassari, componente dell’Unità tecnico-operativa, secondo il quale c’è da «pensare subito un modello economico capace di adattarsi a eventi straordinari come un’epidemia e in grado di investire sull’efficienza del sistema sanitario e sulla sua sostenibilità anche difronte a eventi critici. Da due mesi sento dire che prima occorre pensare alla salute – ha spiegato Sotgiu – ma l’economia non è né secondaria né slegata».

Safe Tourism. La prima mossa del piano strategico dovrà essere l’adozione del “Modello Alghero – Safe in Tourism” per la sicurezza nel settore turistico. Il modello è frutto di una collaborazione fra studiosi di livello internazionale e si basa sul sistema di sorveglianza sanitaria, basato su dati epidemiologici che consente di costruire protocolli per adattare le risposte della città e del territorio.

Liquidità alle imprese. Per “salvare” il tessuto delle micro-imprese, dei piccoli esercizi commerciali, delle ditte individuali, tutti costretti a fermare l’attività – è stato spiegato dagli esperti – è necessario destinare risorse disponibili, regionali, nazionali ed europee, per interventi a fondo perduto per importi alle piccole e medie imprese fino a 20mila euro.

Cassa integrazione. La terza priorità sarà quella di ripensare la cassa integrazione. Oggi la cassa integrazione o la Naspi coprono l’80% della retribuzione. Se le stesse somme venissero invece trasferite direttamente alle imprese si trasformerebbero in “garanzie attive”, i lavoratori continuerebbero a lavorare e le imprese potrebbero integrare il 20% mancante della retribuzione.

Stop alla burocrazia. La quarta priorità è l’immediata liquidazione del debito della pubblica amministrazione.

Nuovi strumenti finanziari. Governo e Regione dovranno favorire inoltre l’accesso delle imprese a nuovi strumenti finanziari alternativi e ai prestiti coperti da garanzia. «Si potrebbe utilizzare la moneta complementare locale – è stato spiegato ieri dagli esperti – attraverso il circuito collaudato del Sardex.

Trasporto aereo e marittimo. Per mantenere i livelli di traffico programmato sarà necessario chiudere subito le condizioni contrattuali con le compagnie interessate in particolare con i vettori low cost, assicurando anche i trasporti via nave sicuri per raggiungere la Sardegna dalla penisola. Ma anche da altri stati, definendo ad esempio un corridoio di trasporti “sicuri” Barcellona – Porto Torres.

Promozione territoriale. Il settimo punto è la proposta di istituzione di un’agenzia governativa dedicata alla promozione, cui affidare la strategia unitaria di comunicazione per la destinazione Sardegna.

Sostegno all’Anci. L’ottava priorità – è stato spiegato – sarà il sostegno alle questioni sollevate da Anci tra cui la nomina per il sindaco di commissario per la ricostruzione economica, sociale e civile delle comunità. «Il nostro programma fonda su basi scientificamente solide, frutto di competenze interdisciplinari – ha detto il sindaco Mario Conoci – che si traducono in proposte che possono diventare un modello da seguire per tutti».

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