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Alghero, l’aggressore di Mario Bruno aveva già tentato di uccidere

Luca Fiori
Alghero, l’aggressore di Mario Bruno aveva già tentato di uccidere

L’uomo che ha provato a strangolare l’ex sindaco, ad aprile aveva quasi soffocato un ospite del b&b in cui viveva

21 giugno 2020
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ALGHERO. Non era la prima volta che stringeva le mani intorno al collo di qualcuno e tentava di strangolarlo. Giuseppe Dettori, l’algherese di 45 anni che martedì sera ha aggredito l’ex sindaco Mario Bruno in via Cagliari, due mesi fa aveva fatto lo stesso con l’ospite di un bed and breakfast del centro di Alghero in cui era alloggiato da fine marzo, quando era stato scarcerato dal carcere di Uta, dove aveva scontato una condanna di tre anni. Nel b&b l’uomo era arrivato a bordo di un taxi preso davanti al carcere cagliaritano. Al tassista aveva chiesto di essere accompagnato ad Alghero, ma una volta arrivato in città aveva ammesso di non avere un euro in tasca. Nella struttura ricettiva era riuscito a ottenere una stanza e per qualche tempo aveva convissuto pacificamente con un altro ospite. Tutto era filato liscio fino a un giorno di fine aprile, quando il 45enne era stato colto da un raptus e aveva tentato di strangolare la persona che viveva sotto il suo stesso tetto. L’arrivo dei proprietari del bed and breakfast e subito dopo quello degli agenti del commissariato di polizia di Alghero era stato provvidenziale. La vittima dell’aggressione era stata accompagnata al pronto soccorso e i medici l’avevano giudicata guaribile in venti giorni. Di recente l’uomo aveva cambiato bersaglio e si era accanito contro i titolari del b&b di cui era ospite.

«Questa casa è mia – aveva detto un giorno ai proprietari – andate via». Esasperati dalla sue minacce i titolari della struttura erano stati costretti a cercarsi un altro alloggio per paura di ritorsioni e violenze. Anche in quel caso era intervenuta la polizia e gli agenti avevano rappresentato la grave situazione al giudice del tribunale di sorveglianza di Sassari. Due udienze non erano bastate per risolvere il problema e il giudice aveva rinviato all’udienza del 7 luglio per prendere una decisione. La situazione però è degenerata e si è arrivati all’aggressione di martedì sera all’ex sindaco Mario Bruno. Proprio l’ex primo cittadino dopo lo scampato pericolo ha avuto un pensiero per chi senza l’intervento provvidenziale dell’ex rugbista Paco Ogert molto probabilmente lo avrebbe strangolato davanti a tutti. «È una persona da aiutare perché possa vivere meglio, nonostante tutto, e da mettere in condizioni di non cagionare danno agli altri – ha detto Bruno – è questo un compito che spetta alla società. E quindi a coloro che, a vario titolo, hanno responsabilità. Nessuno può lavarsene le mani».

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