oggi l’ultimo saluto
Addio a “Lo Mestre” Marinaro La città perde un pezzo di storia
ALGHERO . Addio a Lucio Marinaro, un pezzo di storia algherese scomparso ieri all’età di 86 anni. Insegnante elementare, ma anche giornalista e appassionato di sport. Quello sport che non solo ha...
01 luglio 2020
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ALGHERO . Addio a Lucio Marinaro, un pezzo di storia algherese scomparso ieri all’età di 86 anni. Insegnante elementare, ma anche giornalista e appassionato di sport. Quello sport che non solo ha raccontato, ma che ha anche praticato da giovane. Era un pallanuotista storico della Rari Nantes, gloriosa squadra algherese con la quale è stato giocatore, allenatore e dirigente. Non solo, la Rari Nantes pallanuoto l’ha fondata lui nel 1961.
Marinaro ha insegnato pallanuoto per tantissimi anni e gli allenamenti, così come le gare, si svolgevano nelle acque del porto. Sino alla scorsa estate andava ogni fine settimana a farsi delle grandi nuotate insieme al nipote Giancarlo Spirito. Da giovane è stato anche campione sardo di nuoto stile libero nel 1956. Grandi successi anche nel basket con la maglia della Pallacanestro Alghero negli anni 50/60. Negli ultimi mesi alcuni problemi di salute lo avevano reso un po’ fragile, ma in ogni caso sempre attivo. “Lo Mestre” Lucio Marinaro era una ben voluto e la sua scomparsa ha colpito gli algheresi, molti dei quali lo hanno ricordato sui social raccontando aneddoti legati a quell’Alghero che lui amava tanto e che ha raccontato nei suoi servizi per la Nuova Sardegna o per la mitica Tele Riviera Corallo, la prima emittente televisiva algherese della quale fu anche direttore.
È stato collaboratore anche di altre testate come l'Informatore, l’Isola e il Corriere dello Sport. Sino agli anni 90 andava ogni domenica allo stadio Mariotti per raccontare le partite dell’Alghero calcio. Da sempre attivo nel sociale, è stato colonna portante della Società di Mutuo Soccorso, ma anche dei Lions Club. Fu anche attivo in politica con incarichi di consigliere comunale e assessore. I funerali si celebrano oggi alle 15.45 nella Chiesa del Rosario in via XX Settembre.
«Lucio Marinaro – ha detto il sindaco Conoci – è stato un esempio per tanti algheresi, non solo per quanti hanno svolto l’attività giornalistica e che hanno avuto modo di apprezzarne le sue qualità umane e professionali. Alghero perde uno dei suoi personaggi più acuti, effervescenti e rappresentativi».
Nicola Nieddu
Marinaro ha insegnato pallanuoto per tantissimi anni e gli allenamenti, così come le gare, si svolgevano nelle acque del porto. Sino alla scorsa estate andava ogni fine settimana a farsi delle grandi nuotate insieme al nipote Giancarlo Spirito. Da giovane è stato anche campione sardo di nuoto stile libero nel 1956. Grandi successi anche nel basket con la maglia della Pallacanestro Alghero negli anni 50/60. Negli ultimi mesi alcuni problemi di salute lo avevano reso un po’ fragile, ma in ogni caso sempre attivo. “Lo Mestre” Lucio Marinaro era una ben voluto e la sua scomparsa ha colpito gli algheresi, molti dei quali lo hanno ricordato sui social raccontando aneddoti legati a quell’Alghero che lui amava tanto e che ha raccontato nei suoi servizi per la Nuova Sardegna o per la mitica Tele Riviera Corallo, la prima emittente televisiva algherese della quale fu anche direttore.
È stato collaboratore anche di altre testate come l'Informatore, l’Isola e il Corriere dello Sport. Sino agli anni 90 andava ogni domenica allo stadio Mariotti per raccontare le partite dell’Alghero calcio. Da sempre attivo nel sociale, è stato colonna portante della Società di Mutuo Soccorso, ma anche dei Lions Club. Fu anche attivo in politica con incarichi di consigliere comunale e assessore. I funerali si celebrano oggi alle 15.45 nella Chiesa del Rosario in via XX Settembre.
«Lucio Marinaro – ha detto il sindaco Conoci – è stato un esempio per tanti algheresi, non solo per quanti hanno svolto l’attività giornalistica e che hanno avuto modo di apprezzarne le sue qualità umane e professionali. Alghero perde uno dei suoi personaggi più acuti, effervescenti e rappresentativi».
Nicola Nieddu
