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Alghero, «Le ostriche in rada? Sono nemiche del surf»

Alghero, «Le ostriche in rada? Sono nemiche del surf»

Protesta di decine di appassionati: «L’impianto per l’allevamento va spostato»

03 ottobre 2020
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ALGHERO . «Niente contro l'iniziativa imprenditoriale, ma l’impianto per l’allevamento delle ostriche deve essere spostato». A chiederlo a gran voce sono molti surfisti sardi e non solo.

Ieri pomeriggio ad Alghero, sfruttando anche la giornata di vento, si sono dati appuntamento decine di appassionati, anche stranieri. Ad organizzare la protesta pacifica è stato il sassarese Andrea Mariotti, pluricampione italiano di surf, presidente della Sardinian Wind Wave Club: «un impianto di ostriche in quella specifica area è un impatto ambientale sgradevole che una città turistica come Alghero deve rifiutare. Nulla contro chi ha presentato il progetto legittimo, ma chi di dovere dovrebbe individuare un'altra zona, per esempio - suggerisce Mariotti - a sud di Alghero verso Calabona».

Per il campione di surf, non sarebbe solo impattante dal punto di vista ambientale, ma sarebbe una mannaia per lo sport acquatico e il turismo. «La rada di Alghero deve essere pulita e libera per tutti e poi - ha proseguito il campione di surf - l'onda della Maddalenetta è famosissima in tutta Europa alla pari di Capo Mannu a Oristano. Durante l'anno molti stranieri scelgono di trascorrere le vacanze ad Alghero proprio per questa caratteristica unica. Poi nono limita solo la nostra attività di surfisti, ma anche quella di altri come vele. Insomma - ha concluso Andrea Mariotti - oltre che impattante visivamente, andrebbe a distruggere la possibilità di praticare il surf su una delle onde migliori del Mediterraneo».

Sull'argomento è stata lanciata anche una petizione online, “No alla coltura di ostriche davanti Alghero", dove viene sottolineato che «una città che basa la sua economia sul turismo, e che lamenta una stagione sempre più corta, non può subire una cosa simile».

Ora la palla passa alla Regione, ma anche al Governo centrale dove è stata presentata un'interrogazione parlamentare dalla deputata Paola Deiana. (n.ni.)



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