La Nuova Sardegna

Alghero

Si addormenta sul treno e resta imprigionato

di Nicola Nieddu
Si addormenta sul treno e resta imprigionato

Momenti di paura per un sassarese a bordo del pendolino che porta in città Nessuno in stazione: il giovane ha chiamato i carabinieri e si è liberato da solo  

08 dicembre 2020
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ALGHERO. Prigioniero del treno Sassari-Alghero per circa 45 minuti, dove un debole di cuore avrebbe potuto rischiato un malore. Non è un’esagerazione, perché quanto accaduto a un giovane sassarese domenica sera, se fosse accaduto a un anziano o a un ammalato avrebbe potuto avere brutti risvolti. Alessandro, 19 anni, di Sassari, domenica sera decide di andare a trovare il padre e le sorelle che vivono e lavorano ad Alghero. Per comodità prende il treno che dal capoluogo parte alle 21 e che, dopo circa mezz’ora, arriva nella Riviera del Corallo. Un viaggio brevissimo, poco più di trenta minuti, ma la stanchezza è tanta, così Alessandro si addormenta nel sedile subito dopo il controllo dei biglietti da parte di un addetto. Il treno arriva puntuale alla stazione centrale di Alghero, scendono i pochi passeggeri e il personale dell’Arst, macchinista e controllore, per ultimo. Nessuno avverte Alessandro che, ignaro dell’arrivo ad Alghero, dorme beato. Si spengono le luci del treno che riprenderà servizio la mattina presto del giorno dopo.

Il padre e le sorelle, non vedendolo arrivare per l’ora prevista, si preoccupano e gli telefonano. Dopo un paio di telefonate, Alessandro si sveglia e scopre di essere rimasto solo dentro il treno. Prova a chiamare qualcuno, nessuna risposta. Uscire dalla locomotiva sembra impossibile, tutto è chiuso. Allora il giovane lancia l’allarme chiamando i carabinieri, i quali gli dicono di stare calmo e di non preoccuparsi perché avrebbero rintracciato i responsabili della stazione. I militari cercano in tutti i modi di contattare qualcuno alla stazione di Alghero, ma nessuno risponde. La stazione dei treni è deserta, nessuno sente le urla di Alessandro che chiede aiuto. Nel frattempo i carabinieri continuano a cercare i responsabili.

In soccorso di Alessandro arriva il padre con una sorella e il cognato. Anche loro si mettono alla ricerca di qualcuno dentro la stazione, ma niente da fare. Di notte la stazione algherese sembra terra di nessuno. Alessandro, a quel punto, consigliato dal padre, cerca e trova per fortuna una leva di sicurezza grazie alla quale riesce da aprire una delle porte. Sono le 22.30 circa quando il giovane riesce ad uscire e ad abbracciare i suoi cari.

Prima di andare a casa dai familiari, è andato nella caserma dei carabinieri per raccontare l’episodio. Al momento nessuna denuncia, ma ci si aspetta quanto meno le scuse da parte del personale che avrebbe dovuto controllare meglio prima di chiudere il treno e andare via. «Fortunatamente avevo il telefono cellulare carico e ho potuto chiamare i soccorsi, altrimenti mi sarebbe toccato una notte in treno al freddo. Mi sono spaventato parecchio – ha concluso Alessandro – però ringrazio i miei familiari e i carabinieri che mi hanno tranquillizzato e aiutato a uscire».

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