La Nuova Sardegna

Alghero

Allevamento ostriche, nuova protesta

Allevamento ostriche, nuova protesta

L’argomento dell’iniziativa prevista nella rada di Alghero approda in parlamento

27 maggio 2021
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ALGHERO . La questione allevamento ostriche nella rada di Alghero approda in Parlamento con l'interrogazione del senatore Andrea Delmastro Delle Vedove nel quale si chiede una soluzione per evitare di compromettere la stagione estiva a chi utilizzava quell'area per attività sportive o per semplicemente navigare. Sull'argomento interviene nuovamente il comitato spontaneo “Maddalenetta di Alghero libera” che, con una nota a firma di Roberto Barbieri, referente locale di Legambiente, evidenzia che «per venti anni non sarà più fruibile lo specchio acqueo limitrofo all'isolotto della Maddalenetta per la presenza di un impianto di cozze ed ostriche. Anche nelle carte nautiche aggiornate vi sono indicate le diverse restrizioni, che sommate alle altre ordinanze sulla navigazione e balneazione, si sottrae all'uso pubblico una risorsa inestimabile. Nessuno è contro le nuove imprese imprenditoriali - prosegue Barbieri - ma che ci sia maggiore attenzione politica sulle scelte di pianificazione».

Nell'area dell'impianto è vietato navigare, fare attività sportiva, nuotare, fare immersioni, ancorare e sostare con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale, svolgere attività di pesca di qualunque natura, effettuare ogni ulteriore attività di superficie in immersione, etc. «Ora – ha aggiunto Barbieri – siamo alle porte della stagione estiva e tali restrizioni provocheranno non pochi problemi a chi opera nel settore e ai cittadini amanti del mare». Oltre il comitato, anche alcune associazioni ambientaliste, come Legambiente, richiamano l'attenzione in quanto l'impianto insiste sul posidonieto protetto dalla direttiva Habiat e che per motivi di erosione costiera si potrebbero avere risultati negativi sul bilancio sedimentario della spiaggia. Per informazioni si può scrivere a comitatospontaneoalghero@gmail.com e per aderire sottoscrivere la petizione on line su change.org .

Nicola Nieddu

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