La Nuova Sardegna

Alghero

Un museo intitolato a Burruni

di Nicola Nieddu
Un museo intitolato a Burruni

Nell’ex azienda di Maria Pia nascerà una casa dello sportivo e uno spazio dedicato al campione di boxe

02 ottobre 2021
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ALGHERO . La casa dello sportivo e un museo intitolato al grande campione del mondo Salvatore Burruni. Un progetto di riqualificazione di uno dei caseggiati storici dell’ex colonia penale Cuguttu, diventata poi azienda agricola Maria Pia, che si trova di fronte ai campi da tennis. Una struttura fatiscente da tantissimi anni che non è certo un bel biglietto da visita per una città turistica come Alghero, tra l'altro in una zona di pregio circondato da diverse strutture sportive. Proprio sullo sport punta il progetto di riqualificazione realizzato dall'architetto Graziano Camboni e presentato due giorni fa dalla 2C Costruzioni del geometra Isio Camboni. Nella relazione protocollata presso gli uffici comunali, l'impresa propone all'amministrazione comunale la ristrutturazione ricorrendo al bonus 110. L'esecuzione dei lavori di consolidamento - si legge nella proposta - realizzazione di nuova copertura con le stesse caratteristiche originarie più coibentazione , ristrutturazione e rifinitura con opere interne di completamento dell'intero fabbricato Ex Colonia, sistemazioni esterne, piazzali e quant'altro per rendere agibile, funzionale e riutilizzabile il fabbricato, mantenendo la destinazione d'uso originaria per la parti di proprietà dell'amministrazione comunale, con la realizzazione complessiva di un centro sportivo, anche a servizio di tutte quelle realtà sportive presenti nel comparto di Maria Pia. Secondo il progetto della 2C, nel fabbricato troverebbero spazio: un settore medico sportivo con servizi ambulatoriali e riabilitativi dello sport, attività commerciali di articoli sportivi, centro di informazione turistica, sala riunioni polivalente al piano terra e biblioteca con centro museale intitolato a Salvatore Burruni con i suoi cimeli, al primo piano e nel sottotetto, completo di elevatore per disabili, una foresteria dedicata al centro sportivo. Insomma un progetto in grande stile, con una visione completa verso lo sport e il sociale, ma anche la cultura e la storia. E quel fabbricato è un pezzo di storia della Riviera del Corallo. Nel 1864 in quella zona, all'epoca, in gran parte paludosa, tra la laguna del Calich e il mare, iniziò la bonifica come colonia penale Cuguttu. Il caseggiato in questione, oltre ad uffici, ospitava le stalle per il bestiame oltre ad altri locali destinati al lavoro dei campi. Nel 1934 fu istituito l'Ente Ferrarese di Colonizzazione con il compito di trasferire in Sardegna un gran numero di contadini ferraresi. Così i 197 ettari di Cuguttu furono occupati da otto famiglie ferraresi. Lo stesso anno nacque l'azienda agricola di Maria Pia. Il caseggiato centrale diventò una cantina dove si produceva vino e le stalle furono sopraelevate per realizzare gli alloggi dei coloni. Poi nel 1943 arrivò l'Ente Sardo di Colonizzazione e i ferraresi abbandonarono Maria Pia. Negli anni a seguire il fabbricato fu occupato da famiglie e, negli anni 80, fu sgomberato dai vigili del fuoco per inagibilità. Negli ultimi anni una parte è stata usucapita da una famiglia algherese che l'ha poi venduta alla 2C Costruzioni. Ecco dunque che quel fabbricato storico si trova suddiviso tra comune e impresa. Ora i tempi sono maturi, dopo anni di triste abbandono, perché quel fabbricato venga riqualificato.



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