bollette tari, l’appello del consigliere
«Cartelle pazze, basta con gli errori»
Sartore: Secal sbaglia il computo della superficie dei vani accessori
05 ottobre 2021
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ALGHERO. «Si ponga rimedio alle cartelle pazze della Tari».
A chiederlo è il consigliere comunale Pietro Sartore. «Si continua con gli errori. La Secal, come accadeva anche con la Step, sbaglia nel computo della superficie dei vani accessori – dice – I cittadini così si vedono recapitare bollette Tari con superfici imponibili sovrastimati».
Pietro Sartore evidenzia che la norma stabilisce che «la superficie assoggettabile alla Tari è pari all’80 per cento di quella catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138. Ecco, se Conoci e la sua giunta trovassero il tempo di studiare scoprirebbero che il Dpr 138 del 1998 stabilisce che “la superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, cantine e simili, deve essere computata nella misura del 50%, qualora comunicanti con i vani principali o del 25% qualora non comunicanti” ed eviterebbero di mandare prima accertamenti e ora bollette Tari con le superfici dei vani accessori calcolate al 100% con un notevole aggravio per i malcapitati contribuenti».
Il consigliere Sartore sottolinea anche che «basterebbe leggere la risposta data al Comune dall’Agenzia delle entrate nel 2019. Oppure – conclude – sarebbe sufficiente conoscere il regolamento del nostro Comune che all’articolo undici spiega proprio che nel calcolo della superficie imponibile bisogna seguire il già più volte citato Dpr 138». (n.n.)
A chiederlo è il consigliere comunale Pietro Sartore. «Si continua con gli errori. La Secal, come accadeva anche con la Step, sbaglia nel computo della superficie dei vani accessori – dice – I cittadini così si vedono recapitare bollette Tari con superfici imponibili sovrastimati».
Pietro Sartore evidenzia che la norma stabilisce che «la superficie assoggettabile alla Tari è pari all’80 per cento di quella catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138. Ecco, se Conoci e la sua giunta trovassero il tempo di studiare scoprirebbero che il Dpr 138 del 1998 stabilisce che “la superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, cantine e simili, deve essere computata nella misura del 50%, qualora comunicanti con i vani principali o del 25% qualora non comunicanti” ed eviterebbero di mandare prima accertamenti e ora bollette Tari con le superfici dei vani accessori calcolate al 100% con un notevole aggravio per i malcapitati contribuenti».
Il consigliere Sartore sottolinea anche che «basterebbe leggere la risposta data al Comune dall’Agenzia delle entrate nel 2019. Oppure – conclude – sarebbe sufficiente conoscere il regolamento del nostro Comune che all’articolo undici spiega proprio che nel calcolo della superficie imponibile bisogna seguire il già più volte citato Dpr 138». (n.n.)