La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, hotel, ristoranti e locali: «Non troviamo personale»

Nicola Nieddu
Alghero, hotel, ristoranti e locali: «Non troviamo personale»

I gestori: «Spesso chiamiamo da oltre Tirreno, molti hanno cambiato lavoro». L’incertezza del settore e il reddito di cittadinanza condizionano le scelte

06 febbraio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO . Il principale settore trainante dell'economia algherese, oltre il Covid, sta soffrendo per la mancanza di personale. Hotel, ristoranti, bar, locali della movida sono in affanno e, in certi casi, sono costretti ad impiegare forza lavoro proveniente da oltre Tirreno. Paradossale soprattutto in un territorio come quello algherese dove la disoccupazione è sempre stata a livelli alti.

In città la crisi è conclamata: «Ci sono diverse attività, soprattutto quelle stagionali, che hanno grosse difficoltà nel reperire personale», ha detto Alessandro Pesapane, referente locale della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi. I motivi sono diversi e non riguarda solo la Riviera del Corallo, ma tutta l'Italia e l'Europa in generale con i dovuti distinguo. Secondo Pesapane alcuni dei motivi principali sono dovuti «in primis al reddito di cittadinanza che ha allontanato una parte di questi lavoratori stagionali, poi c'è chi preferisce prendere meno con il RdC e lavorare solo il fine settimana come extra».

Pesapane tiene a precisare che «per quanto riguarda la mia attività con l'Aragon, essendo aperto tutto l'anno ho praticamente lo stesso personale con 12 persone fisse più gli extra che, di volta in volta, vengono chiamati in base alla mole di lavoro. Poi nella stagione estiva con l'aumento del lavoro, si cercano forze in più e li qualche difficoltà si incontra. Ad esempio - ha concluso Pesapane - da diverso tempo sto cercando un terzo chef a tempo indeterminato full time, ma non riesco a trovare nessuno».

Ci sono anche imprenditori che vanno a pescare personale oltre Tirreno come nel caso del Maracaibo, famoso locale stagionale della movida algherese. «Da fuori Sardegna arriveranno almeno 7 - 8 persone tra barman specializzati e camerieri. Qua trovo difficoltà nel reperire personale specializzato. Eppure - garantisce il manager Gavinuccio Olmeo - lo stipendio è lo stesso, anzi con il personale che arriva da fuori, sono costretto ad affittare degli appartamenti per l'ospitalità. C'è da dire - ha proseguito Olmeo - diversi miei ex dipendenti, dopo due anni di incertezze dovute alla pandemia, hanno cambiato lavoro pur di avere uno stipendio garantito, chi manovale, altri, ad esempio, si sono reinventati fattorini per Amazon o Deliveroo».

Sul fronte alberghi la situazione non si discosta molto da quella dei ristoranti e dei bar. Problemi soprattutto per reperire camerieri e personale addetto alle pulizie. Alcuni ex camerieri che hanno voluto mantenere l'anonimato evidenziano che molti imprenditori sono seri, ma altri pretendono turni di lavoro massacranti e pagati male.

Riccardo, algherese di 19 anni: «ho fatto il cameriere per un noto ristorante pizzeria, ma non tutte le ore extra mi sono state pagate. Purtroppo accetti perché hai il timore di perdere il lavoro. Poi è anche vero che ci sono persone che avendo il reddito di cittadinanza preferiscono non lavorare».



In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative