La Nuova Sardegna

Alghero

Eolico offshore

Alghero, il sindaco: «No a quell’impianto con un impatto devastante»

Nicola Nieddu
Un parco eolico in mare, immagine di repertorio
Un parco eolico in mare, immagine di repertorio

Per Conoci la richiesta di installazione tra Capo Marrargiu e Capo Mannu è un "progetto scandaloso e offensivo"

17 luglio 2022
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Alghero «Scandaloso e offensivo ricevere un progetto, che per quanto riguarda Alghero, comprende mare e terra, col passaggio di un cavo ad alta tensione sui fondali vicini alla città e poi lo stesso cavo addirittura nel porto e nel cuore del centro storico per proseguire sul lungomare Garibaldi e in uno dei più popolosi quartieri cittadini come La Pietraia, senza che nessuno dei proponenti privati e dei riceventi pubblici abbia avuto il buon senso, per non dire la decenza, di discuterne con la comunità algherese».

Così il sindaco Mario Conoci polemizza contro il progetto per l'impianto eolico offshore tra Capo Marrargiu e Capo Mannu, con arrivo a terra nel porto di Alghero. La richiesta di concessione demaniale marittima di durata trentennale, come lo stesso sindaco evidenzia nella sua lettera aperta, è stata fatta dalla società Acciona Energia Global Italia Srl, per l'installazione di un impianto eolico offshore per la produzione di energia elettrica dal vento, causerebbe più di un problema.

«L'iniziativa, imponente nelle sue dimensioni spaziali, porterebbe all'installazione di trentadue aerogeneratori, ciascuno di potenza pari a 15 MW, per un totale di 480 MW, muniti di fondazioni galleggianti e relativi cavidotti sottomarini per collegare il parco eolico al punto di approdo a terra.

Oltre a ciò - prosegue Conoci - farebbe parte del progetto la realizzazione di una sottostazione elettrica offshore di trasformazione, anch'essa galleggiante; i cavi in Alta Tensione tra i diversi aerogeneratori e detta sottostazione offshore; un cavidotto tripolare sottomarino di trasporto dell'energia elettrica, che raggiungerebbe il punto di giunzione col cavo a terra sul molo ovest del porto di Alghero».

Lo stesso primo cittadino chiarisce poi che «com'è doveroso e giusto, questo Comune, attraverso tutte le proprie figure istituzionali e tecniche, sta valutando e analizzando l'iniziativa proposta, pare altresì doveroso segnalare come questa stagione si stia sempre più caratterizzando come il tempo delle espropriazioni delle rappresentanze popolari. Nessuna verifica è stata fatta dal decisore statale circa la disponibilità della comunità locale a farsi carico degli esiti di un progetto, proposto da un soggetto privato, così impattante sul territorio, sulla propria economia e sulla gente che in questo territorio vive ed opera. Con scuse di vario genere - prosegue la dura nota di Conoci - sembra che i comuni e le regioni debbano sottostare ad ogni apodittica decisione presa chissà da chi, chissà dove e chissà con quali procedure, senza lamentarsi o presentare rimostranze».

«Credo, però - conclude il sindaco di Alghero - che sia venuto il tempo di dire basta e di chiarire ciò che succede su questioni fondamentali per il territorio. Vorrebbero fare i padroni in casa d'altri nel nome della sostenibilità e della modernità dietro la quale si celano profitti enormi, senza nemmeno discutere e far capire quali vantaggi e utilità avrebbe la nostra comunità e la Sardegna».


 

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