La Grotta Verde apre al pubblico e mostra i suoi tesori
Il gioiello naturalistico e archeologico dell’area marina protetta sarà accessibile dai primi giorni di luglio
Alghero Sarà finalmente accessibile al pubblico a partire dai primi giorni di luglio uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della costa algherese: la Grotta Verde, gioiello naturalistico e archeologico tra i più rilevanti dell'intero bacino del Mediterraneo. A confermare l'indiscrezione è il presidente dell'Azienda Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù, che annuncia il completamento delle ultime operazioni necessarie all'apertura, tra cui l'installazione della biglietteria sul piazzale di Capo Caccia.
Situata a poche centinaia di metri dalla celebre Grotta di Nettuno, la Grotta Verde è rimasta fino a oggi preclusa al grande pubblico, accessibile solo a speleologi e tecnici specializzati. Con l'apertura imminente, il sito entrerà a pieno titolo nel circuito degli attrattori naturalistici e culturali dell'Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana e del Parco Regionale di Porto Conte. Definita dagli studiosi come uno dei siti di interesse culturale più importanti del Mediterraneo, la Grotta Verde rappresenta una fusione rara di bellezza naturale e valore archeologico. Le sue pareti custodiscono stalattiti e stalagmiti alte fino a 12 metri, formazioni calcaree vecchie di oltre 200 milioni di anni, ricoperte da incrostazioni vegetali e minerali che restituiscono riflessi verdeggianti, grazie anche alla presenza di un laghetto salmastra sul fondo della cavità. Proprio questi giochi di luce e l'abbondante vegetazione hanno ispirato il nome della grotta, che, come testimoniano i pochi che hanno potuto visitarla in anteprima, regala un'esperienza immersiva e suggestiva. Il percorso interno sarà accessibile attraverso una passerella che condurrà i visitatori fino a una terrazza panoramica finale, pensata come punto di osservazione e contemplazione.
Oltre all'inestimabile valore geologico e naturalistico, la Grotta Verde custodisce un patrimonio archeologico straordinario. L'ambiente ipogeo, un tempo completamente asciutto, fu abitato dall'uomo preistorico nel corso del Neolitico Antico Intermedio (5300-5000 a.C.). Qui sono stati ritrovati grafiti rupestri, sepolture antiche e ceramiche decorate, oggi conservate presso il Museo Sanna di Sassari, frutto della campagna di scavi del 1979. L'intervento di valorizzazione è stato realizzato dalla ditta Simec di Olmedo, nel pieno rispetto delle prescrizioni ambientali imposte dall'Assessorato regionale alla Difesa dell'Ambiente - SVI, che ha imposto lo stop ai lavori in determinati periodi dell'anno per proteggere le specie faunistiche protette presenti all'interno e nei dintorni della grotta, tra cui una colonia di pipistrelli e diverse specie di avifauna nidificante. La Grotta Verde si apre a 75 metri di altezza sul promontorio di Capo Caccia e si sviluppa in profondità fino a raggiungere quasi il livello del mare. Con l'apertura al pubblico, questo scrigno nascosto si prepara a diventare una delle mete simbolo del turismo culturale e naturalistico della Sardegna, un luogo in cui natura, storia e spiritualità si fondono in un equilibrio raro.