Alghero, appartamento in affitto devastato e trasformato in una discarica: il Comune risarcirà i proprietari - Che cosa è successo
La casa distrutta dagli inquilini, lungo braccio di ferro per la valutazione dei danni
Alghero Muri danneggiati, impianto idraulico e di riscaldamento saccheggiato, porte distrutte, pareti ormai completamente ingiallite dalla nicotina, mobili portati via e il giardino interno ridotto a una discarica. È lo scenario da incubo di fronte al quale si sono trovati, a novembre 2023, i tecnici del Comune e dei proprietari di un appartamento di via Fratelli Kennedy che, fino ad allora, il Comune aveva preso in affitto, concedendolo poi in uso a terzi. La scoperta aveva dato il via a un confronto serrato fra i proprietari dell’appartamento e il Comune, con i primi che avevano formulato inizialmente una richiesta di risarcimento di 70mila euro. Le trattative fra le parti, però, hanno permesso di arrivare a un accordo molto più conveniente per le casse del municipio, che alla fine verserà ai proprietari dell’abitazione 15mila euro.
Il Comune aveva firmato il contratto di affitto per l’appartamento di via Kennedy nel 2004, rinnovandolo poi sino al 2015. A gennaio di quell’anno, era stato siglato un nuovo contratto, da 600 euro al mese, e nel 2016 l’amministrazione aveva concesso l’immobile in uso a terzi.
Nel 2022, la scelta di non rinnovare più il contratto, ma è qui che cominciano le peripezie. Gli inquilini, infatti, non vogliono lasciare l’abitazione e sono necessari due visite dell’ufficiale giudiziario perché, a luglio, se ne vadano.
Quando però arriva il sopralluogo, la scoperta è da incubo: «L’immobile si presentava in condizione di totale abbandono, gravemente danneggiato nella muratura, con parte degli impianti idrico e di riscaldamento asportati, le porte forate e scrostate, i muri intrisi di nicotina che necessitavano di completa sanificazione ed i mobili asportati. Il cortile interno, già ingombro di fogliame e piante lasciate crescere senza criterio alcuno, era stato utilizzato come discarica» si legge in una determinazione degli uffici. Un appartamento inservibile, senza profondi lavori di ristrutturazione. Dei quali, secondo i tecnici della proprietà, dovrebbe farsi interamente carico il Comune. L’ente locale ha contestato la ricostruzione, segnalando che alcuni dei danni erano legati al fisiologico invecchiamento delle cose: l’impianto di condizionamento risaliva al 2004 e anche i mobili erano stati sostituiti, dato che erano stati acquistati nel 1991, così come le porte e i pavimenti, da sostituire per l’usura ordinaria. Il Comune ha invece accettato di farsi carico del rifacimento degli intonaci, della sostituzione dei sanitari e dell’impianto idrico, della sanificazione dell’appartamento, della pulizia e delle riparazioni in cortile, della sostituzione degli avvolgibili e del ripristino della caldaia e dell’impianto gas.
Una serie di interventi del cui costo, 15 mila euro, si farà carico l’amministrazione comunale, chiudendo così ogni contesa economica con i proprietari.