La Nuova Sardegna

Cagliari

Soffoca la moglie malata e si uccide

Giovanni Bua

L’uomo ha lasciato due biglietti per chiedere perdono e spiegare il gesto estremo

31 agosto 2007
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 CAGLIARI. Due biglietti. Uno per chiedere perdono al figlio. L’altro per la polizia. In cui si assumeva la responsabilità del gesto estremo. Che pianificava probabilmente da giorni. Uccidere la moglie, compagna da sessan’anni. E poi togliersi la vita. Lui, Egidio Lampis, 87 anni, bidello in pensione. Ferito nel profondo dalla prematura scomparsa di uno dei suoi due figli. Lei Elena Pitzalis 86 anni, casalinga. Resa invalida da una protesi all’anca che la bloccava a letto da mesi. Alla fine Egidio Lampis ha deciso. Ha stretto le sue mani intorno al collo della moglie, e poi, impiccandosi, si è tolto la vita.
 Teatro della tragedia un appartamento al secondo piano di una palazzina in via dei Visconti a Cagliari. Tutto succede di mattina. La temperatura è torrida. Da più di una settimana non si respira. Nemmeno durante la notte. E il caldo acuisce le sofferenze di Elena Pitzalis. Bloccata a letto da mesi per un problema all’anca. E tormentata da atroci dolori alla schiena.
 Egidio Lampis è molto conosciuto nel quartiere. Esce tutte le mattine, va a fare la spesa. Scambia due parole con i commercianti, con i vicini. Poi torna a casa dalla moglie, che accudisce con dedizione e amore.
 E’ un bidello in pensione. È sposato con Elena da sessant’anni. «Una coppia d’oro - raccontano i vicini - lei non usciva da tanto. Lui tutte le mattine. Sempre gentile. Con tutti».
 Un lutto da poco ha funestato la famiglia. Hanno perso uno dei due figli. Morto improvvisamente per un infarto. Egidio non si è mai ripreso completamente. È triste, depresso. Non si fa una ragione della prematura morte. E ad aggravare il suo stato ci sono le condizioni della moglie. Sofferente e ormai impossibilitata ad alzarsi. Non si può dire da quanto questa idea passasse nella testa del pensionato, che viene descritto da tutti come una persona tranquilla e posata. Che non aveva mai dato alcun cenno di squilibrio. E che nutriva per la moglie un amore sincero e sconfinato.
 Fattostà che Egidio prepara i due biglietti. Si avvicina al letto dove la moglie è costretta da mesi. Per l’ultima volta. Le serra le mani intorno al collo. Poi prende una corda, e si impicca.
 A scoprire tutto è la nuora, la moglie di qual figlio scomparso che spesso andava a far visita ai due suoceri. Arriva nel pomeriggio. Apre la porta dell’appartamento.
 La scena è straziante. Inaspettata. Ma tutto è subito chiaro. Tanto chiaro che la donna non chiama nemmeno il 118, ma subito la polizia.
 Sul posto arriva immediatamente il secondo figlio, il destinatario del biglietto di scuse. Poi due macchine della sezione omicidi della Questura. Dopo poco arriva anche Roberto Demontis, il medico legale, e il pubblico ministero Rita Cariello.
 Si formano i primi capannelli. Giornalisti, fotografi, televisioni, curiosi.
 I vicini si affacciano alle finestre. Scendono in strada. Tutti cadono dalle nuvole. Nessuno si è accorto di niente. Nessuno si poteva immaginare niente di simile. I parenti sfilano, sconvolti, e chiusi in un dolore muto.
 «Erano una coppia meravigliosa - racconta una nipote di Elena Pitzalis - unita da un amore forte e profondo. Che auguro a tutte le coppie di provare in vita loro. Lui era una persona dolce e premurosa. È stato solo un attimo, un attimo di follia».
 «Hanno deciso di andarsene via insieme - la corregge subito sua figlia - come insieme avevano sempre vissuto».
 Che si tratti di un omicidio suicidio, o di un doppio suicidio (che comunque sembra altamente improbabile) poco cambia. Di sicuro si è trattato di un estremo gesto di amore.
 Il pubblico ministero non apre nemmeno l’indagine. I corpi dei due anziani vengono lasciati a disposizione della famiglia. Non viene fatta nessuna autopsia. Rimangono nell’appartamento i parenti, chiusi in un rabbioso dolore. Non vogliono parlare con nessuno. Non vogliono che nessuno parli. Impauriti dal fatto che una macchia possa sporcare la perfetta storia d’amore tra Egidio ed Elena. Lui bidello in pensione, lei casalinga. Insieme da una vita. Insieme andati via, in una torrida mattina di agosto
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