Ricorso degli ecologisti contro il calendario venatorio
Il provvedimento è stato impugnato dalle associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF, Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli e Associazione Vittime della Caccia che chiedono il suo annullamento parziale
CAGLIARI. Gli ecologisti ricorrono davanti al Tar contro il calendario venatorio regionale. Il provvedimento è stato impugnato dalle associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF, Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli e Associazione Vittime della Caccia che chiedono il suo annullamento parziale. I ricorrenti contestano l’utilizzo di munizioni di per gli ungulati, in palese contrasto con la richiesta di eliminazione a causa della tossicità per l’uomo e per i rapaci necrofagi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Nel ricorso si contesta inoltre l’orario di caccia con cadenza quindicinale e non giornaliera, come richiesto dalla legge quadro nazionale sulla caccia; la chiusura della caccia al tordo bottaccio e alla cesena il 31 gennaio anzichè entro il 10 gennaio come richiesto dall’Ispra. Contro il calendario venatorio regionale è stato inoltrato anche uno ricorso (il 27 luglio 2012) alla Commissione europea e alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, Enpa, Gruppo d’Intervento Giuridico, Lega per l’Abolizione della Caccia, WWF «per la perdurante assenza di alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria». «Vista la scarsa volontà della Regione autonoma della Sardegna di tutelare efficacemente il patrimonio faunistico isolano - affermano in una nota gli ecologisti - saranno i Giudici amministrativi e le Istituzioni comunitarie a occuparsene».