La Nuova Sardegna

Cagliari

Sesso in cambio di bei voti, il pm chiede 14 anni per un docente di Cagliari

La sentenza è attesa per oggi. Il professore si è sempre dichiarato innocente

08 settembre 2015
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CAGLIARI. Con una requisitoria durata più di due ore, il pubblico ministero Rita Cariello ha chiesto la condanna a 14 anni di reclusione nei confronti di Marcello Melis, insegnante cagliaritano di 48 anni, arrestato nel settembre 2014 al termine di una lunga inchiesta con l'accusa di aver ricattato, minacciato e violentato alcune studentesse di età compresa tra i 15 e i 18 anni.

Professore di matematica dell'Istituto magistrale Eleonora d'Arborea di Cagliari, il docente - secondo la Procura - prometteva alle alunne bei voti alle interrogazioni e a compiti in classe purché le ragazze accettassero i suoi desideri sessuali. Oltre alle concussioni sessuali, il docente in un caso è sospettato anche di una vera e propria violenza compiuta contro una sua studentessa, violentata in classe davanti ad un'altra alunna.

Difeso dall'avvocato Antonello Garau, il professore si è sempre professato innocente. Era stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Cagliari e posto ai domiciliari, ma poi su ricorso del pm Cariello a febbraio era stato trasferito in carcere. E oggi davanti al Gup, Giuseppe Pintori - dove si sta celebrando il processo con rito abbreviato - si è chiuso l'esame dei consulenti ed è iniziata la discussione con la requisitoria del pm titolare dell'inchiesta. Due ore nelle quali il magistrato ha ricostruito le imputazioni e presentato le prove raccolte in lunghe e complicate indagini.

Gli episodi contestati dall'accusa sarebbero avvenuti in un arco di tempo abbastanza lungo, dal 2005 al 2011, con la prima denuncia a carico di Melis che risale a quattro anni fa. A presentarla erano stati alcuni insegnanti suoi colleghi. Dopo una breve sospensione il processo, che si sta celebrando a porte chiuse, proseguirà con l'arringa del difensore Garau e poi il giudice Pintori si ritirerà in camera di consiglio. In giornata, salvo imprevisti, verrà letta la sentenza.

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