Cagliari, Tuvixeddu in rovina: il caso in Parlamento
Sopralluogo della presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, nella necropoli fenicio-punica più importante del Mediterraneo col vicepresidente della commissione Ambiente in Senato, Massimo Caleo, e il deputato del Pd Francesco Sanna
CAGLIARI. Quasi un ultimatum al consiglio regionale affinché istituisca il parco paesaggistico di Tuvixeddu altrimenti il caso sarà portato in Parlamento. «Ora è una discarica a cielo aperto, che va recuperata al più presto perché è la parte più visibile del sito archeologico, quella con cui i cagliaritani vivono a più diretto contatto». La denuncia, in riferimento al versante ampio e più esterno dell'area di Tuvixeddu-Tuvumannu (quello che si affaccia su viale Sant'Avendrace) è arrivata dalla presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, oggi a Cagliari per un sopralluogo nella necropoli punica più importante del Mediterraneo assieme ad alcuni assessori del Comune, parlamentari sardi e al vicepresidente della commissione Ambiente in Senato, Massimo Caleo.
«Il recupero e la valorizzazione dell'area devono partire proprio da qua - ha aggiunto Muroni - altrimenti è inutile che poi discutiamo di attrattività turistica». Secondo Caleo, la zona del costone di Sant'Avendrace è simbolo «del cattivo uso che si fa del patrimonio storico italiano».
Alla conferenza, organizzata da Legambiente Sardegna, c'era anche il deputato del Pd, Francesco Sanna: «Bisogna tirare fuori dal cassetto la proposta contenuta nel progetto di legge per l'Istituzione del Parco Paesaggistico di Tuvixeddu-Tuvumannu elaborato da Legambiente e presentato in Consiglio regionale ma mai esaminato dall'Aula e che potrebbe consentire di uscire dall'attuale impasse. Se questo non dovesse bastare - ha annunciato - allora siamo pronti ad alzare l'asticella e a esaminare la questione a livello parlamentare».
La presidente di Legambiente Sardegna Annalisa Columbu e il responsabile del Comitato scientifico, Vincenzo Tiana, hanno ribadito la necessità che Comune e Regione «attivino con urgenza interventi per fermare il degrado e istituiscano il Parco regionale».