La Nuova Sardegna

Cagliari

La nave dei misteri lascia Cagliari dopo due anni

La nave Jupiter
La nave Jupiter

La Jupiter era stata sequestrata nel 2015 con un carico di 22mila chili di hashish

29 aprile 2017
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CAGLIARI. La «nave dei misteri» riprende il mare. Il mercantile Jupiter battente bandiera delle Isole Cook, bloccato al porto di Cagliari dal 2015, quando la Guardia di finanza recuperò a bordo 22mila kg di hascisc, per un valore di 200 milioni di euro, domani domenica 30 aprile, lascerà la Sardegna per raggiungere Alessandria d'Egitto.

È la fine di una vicenda iniziata in ottobre quasi due anni fa. La Jupiter era stata sequestrata durante una operazione della Gdf e dalla Capitaneria di Porto di Cagliari, coordinate dalla Dda del Capoluogo. Sulla nave, in un locale ricavato nei doppi fondi delle casse di zavorra sotto la stiva, era stato nascosto l'ingente carico di droga. Per recuperalo gli investigatori dovettero sbarcare un carico di granito che con astuzia era stato posizionato sui punti di ingresso ai nascondigli.

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Nei primi mesi del 2017 il tribunale di Cagliari, sulla base delle prove a carico degli indagati e dei problemi di sicurezza e di tutela dell'ambiente ha decretato la vendita all'asta. L'aggiudicazione si è conclusa in aprile. Inoltre il 24 marzo scorso il tribunale di Cagliari ha condannato il comandante della nave e i membri dell'equipaggio, tutti siriani, ordinando la confisca della nave e del carico.

«Le circostanze investigative che hanno caratterizzato l'indagine costituiscono un caso pilota a livello nazionale e internazionale - ha evidenziato Roberto Isidori, comandante della Capitaneria di porto e Commissario straordinario dell'Autorità portuale - sia per la massima celerità della vicenda giudiziaria che per i risvolti di diritto marittimo internazionale».

Soddisfatto anche Giuseppe Pau, titolare dell'Agenzia marittima Pau Shipping che ha seguito le pratica di vendita della Jupiter: «Non è stato facile trovare l'acquirente né muoversi in un contesto così complicato. Grazie alla collaborazione della Capitaneria e di tutto il mondo portuale una nave che poteva diventare l'ennesimo relitto nel nostro porto è diventata un'opportunità di lavoro in un'altra nazione».

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